Il futuro della pianura di Sibari tra mare, archeologia e frutticoltura

ARANCE PRODOTTE NELLA PIANURA DI SIBATI CON TECNICHE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE
ARANCE PRODOTTE NELLA PIANURA DI SIBATI CON TECNICHE A BASSO IMPATTO AMBIENTALE
 
 
La frutticoltura della pianura di Sibari, come è noto, si avvale del lavoro di migliaia di persone distinguendosi per questo come un comparto produttivo molto importante per l’economia e lo sviluppo non solo della zona ma di tutta la Calabria. L’importanza economica di questo comparto è determinata principalmente dalla qualità della frutta che si produce nelle aziende agricole della pianura di Sibari. Infatti, in queste aziende, grazie anche ai servizi che da oltre 20 anni forniscono i tecnici dell’ARSAC, per la difesa delle piante e della frutta dai parassiti, si adottano sistemi a basso impatto ambientale. Questi nuovi sistemi di difesa permettono di ridurre i costi e la quantità dei prodotti chimici immessi nell’ambiente, garantendo la sicurezza e l’igiene dei prodotti (pesche, arance, clementine, ecc.), che arrivano sulla tavola dei consumatori.
Nei pescheti, per esempio,  per la difesa della frutta dagli attacchi di due piccole farfalle (l’Anarsia lineatella e la Cydia molesta), che allo stato larvale danneggiano la frutta, si utilizzano le “trappole sessuali a feromoni” per il monitoraggio di questi insetti. Il numero di queste farfalline (adulti della specie) che rileviamo con il monitoraggio, fornisce indicazioni relative alla necessità di un trattamento insetticida e al momento ottimale per la sua efficacia. Ciò significa che il trattamento insetticida, quando è necessario, è mirato ed ha una grande efficacia perché raggiunge e uccide un numero massimo di insetti di queste specie. Con questo sistema, si è constatato in alcune annate e in casi particolari, che non è necessario alcun trattamento in quanto la popolazione di questi insetti è così bassa che non provoca danni rilevanti alla frutta. Lo stesso sistema si adotta per la lotta contro altri insetti parassiti degli agrumi (arance, clementine, ecc.) come, per esempio, il cotonello (Planococcus citri), la mosca della frutta (Ceratitis capitata), la cocciniglia rosso forte (Aoriniella aurantii), che se non controllate creerebbero danni sia alle piante che ai frutti. Inoltre, per alcune specie di insetti sia del pesco che degli agrumi, si adotta anche un altro metodo di difesa a basso impatto ambientale che è quello della “confusione sessuale”. Questo metodo, non richiede alcun trattamento pesticida in quanto gli adulti (maschi e femmine) di alcune specie di insetti, per effetto della presenza dei feromoni sessuali, immessi nei frutteti con appositi erogatori, non si accoppiano e di conseguenza, le femmine non depongono le uova e non nascono le larve che provocherebbero il danno alle piante e alla frutta. 
La frutta prodotta nella pianura di Sibari, proprio per le sue eccezionali qualità dovute sia alle proprietà organolettiche che alla garanzia di sicurezza e igiene, non ha problemi di vendita sui mercati europei. 
In conclusione, quindi, per lo sviluppo economico dell’intera area bisogna riuscire a coniugare la qualità di questi prodotti, il rilancio e la conservazione del patrimonio archeologico e il turismo balneare sul mare Ionio. Patrimoni questi, legati indissolubilmente tra di loro. Non a caso la mitica ed opulenta Sibari è stata costruita tra un meraviglioso mare e questa terra, ancora oggi prodiga di prodotti di alta qualità.
 
Si ringrazia Luigi Gallo
ARSAC-Centro di Divulgazione Agricola (Ce.D.A.) n. 2 del Pollino-Castrovillari (CS)