Caciocavallo di Ciminà fotografato da Oliviero Toscani

toscani presidi

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SUVERETO (LI) – C’è anche il Caciocavallo di Ciminà – piccolo paese della Locride – divenuto presidio Slow Food tra i 63 scatti che il noto fotografo Oliviero Toscani ha realizzato per il progetto che riguarda i prodotti tutelati con la chiocciola. Sono esposti presso la cantina Petra, a Suvereto (Livorno), insieme ai ritratti del progetto “Razza Umana” e rimarranno aperti al pubblico fino al prossimo autunno. Il noto fotografo italiano ha immortalato 63 diverse eccellenze agrolimentari del mondo che fanno parte della rete più ampia dei Presidi Slow Food. Per la Calabria la foto è toccata al Caciocavallo di Ciminà del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Il nome stesso di Ciminà deriva dal greco kyminà, ovvero luogo dove abbonda il cumino selvatico o ciminaia. Il caciocavallo si fa a due testine, è un formaggio piccolo, allungato, caso unico nel panorama caseario, anche se non è citato espressamente con questo nome su nessuna pubblicazione di settore. Ha una peculiarità: si coagula ancora il latte crudo, di vacca e a volte anche parzialmente di capra, quasi sempre con caglio naturale di capretto. Della rete Presidi Toscani ha fotografato anche la lucana Oliva infornata di Ferrandina insieme a tanti altri prodotti italiani e del mondo.