Aieta dice no all’accorpamento. Alla protesta si unisce anche il Sindaco di Orsomarso

Antonio De Caprio

Antonio De CaprioORSOMARSO – C’è una piccola comunità, quella di Aieta, nell’Alto Tirreno cosentino, che, in questi giorni, sta portando avanti una protesta per dire no all’accorpamento delle classi prima, seconda, terza e quinta elementare dell’istituto scolastico. Una protesta in difesa di un’adeguata istruzione, la quale, specie nelle piccole realtà, assume una rilevanza fondamentale. Ora, a fianco dei genitori e della locale amministrazione, si è schierato anche il sindaco di Orsomarso, Antonio De Caprio (nella foto). «Come cittadino di questo territorio e come amministratore di una comunità – dice De Caprio – non posso restare fermo e in silenzio nel vedere compiute ingiustamente contro dei bambini situazioni come quelle che stanno vivendo ad Aieta, simile a ciò che sta accadendo in tante altre piccole realtà della nostra regione. Anche la comunità orsomarsese –aggiunge- anche se non con la medesima gravità, vive un problema come quello di Aieta o di altri piccoli borghi, ma questo non vuol dire che domani il peggio possa capitare anche a noi». Nel solidarizzare e offrire tutto l’appoggio possibile al sindaco facente funzione di Aieta, Pasquale De Franco, per la risoluzione del problema, attraverso azioni condivise di contrasto a questa umiliante gestione dell’istruzione pubblica, il primo cittadino di Orsomarso evidenzia come la politica stia cancellando gradualmente i sacrosanti diritti dei cittadini, come quello del diritto allo studio, soprattutto in quegli angoli dell’entroterra, che peraltro rappresentano il valore aggiunto del cosiddetto Bel Paese. «Questa battaglia culturale e civile che dobbiamo intraprendere al più presto – sostiene De Caprio -, dovrà vedere necessariamente uniti e impegnati in prima linea i vari colleghi amministratori di tutti quei piccoli comuni della Calabria che soffrono l’indifferenza e l’incapacità amministrativa della politica. Una mancanza di attenzione e una programmazione miope che non colpisce solo la nostra terra ma l’intera nazione. Una campagna di azione collettiva che deve servire a ripristinare e garantire i diritti fondamentali dei cittadini, oggi sacrificati sull’altare degli equilibri economici europei o sulla stabilità di bilanci che sono fatti sempre più di conti che non tornano». Per queste ragioni, per il sindaco di Orsomarso assume il sapore della beffa quanto sta accadendo in questi giorni nel borgo di Aieta. Pensando alle disattese direttive europee di contrasto allo spopolamento dei piccoli borghi attuato da Stato e Regione, questa eventualità, nella sua complessità e gravità, si può verificare improvvisamente in tante altre realtà interne della Calabria, come Orsomarso. Uniamo, dunque – conclude De Caprio – «tutte le nostre forze, al di là di credo o colore politico, affinché gli sforzi che attiviamo quotidianamente per cercare di ridare lustro ai nostri amati borghi non vengano vanificati da uno Stato sordo alle esigenze di centinaia di comunità, che oggi soffrono problemi seri, apparentemente irrisolvibili, e che si vedono negare anche i più elementari diritti fondamentali riconosciuti dalla Costituzione».