MORANO CALABRO – Sabato 25 e domenica 26 marzo a TeatroMusica arriva l’evento più importante dell’intera stagione, l’evento più atteso: “La Traviata” di Giuseppe Verdi. “All’indomani dell’Elisir d’amore di Donizetti dello scorso anno ci siamo subiti messi al lavoro per affrontare questa nuova sfida. Portare all’auditorium l’opera immortale di Verdi, eseguita integralmente nella sua versione classica, con scene e costumi dell’epoca ed un ricco cast di professionisti. – spiegano gli organizzatori – Con un unico intento, quello di regalare al pubblico qualcosa di grandioso”. A Morano è il terzo appuntamento con la lirica, dopo le opere buffe “Don Pasquale” e “L’elisir d’amore” si passa al dramma e ancora una volta, l’auditorium comunale si trasforma in Teatro d’Opera; con una “buca per l’orchestra”, allestita per l’occasione che accoglierà i 45 elementi dell’Orchestra di fiati di Morano Calabro, diretta dal M° Massimo Celiberto. Nella serata della prima il sipario si aprirà alle 20,30 mentre domenica l’inizio è previsto per le 19,30. Rosaria Buscemi (soprano – Violetta Valery), Santina Tirotta (mezzosoprano – Flora Bervoix), Giada Borrelli (soprano – Annina), Alessandro D’Acrissa (tenore – Alfredo Germont), Luca Bruno (baritono – Giorgio Germont), Andrea Tanzillo (tenore – il Visconte Gastone), Michele Bruno (baritono – il Barone Douphol), Giovanni De Benedetto (basso – il Marchese d’Obigny) e Cesare Tenuta (basso – il dottor Grenvil) sono i nove protagonisti, cantanti di indiscutibile talento, ognuno dei quali vanta collaborazioni con importanti enti teatrali e attività concertistica sul territorio nazionale e non. Con loro sulla scena si muoveranno i ballerini coreografati dai Maestri Sara Mola e Mario Palermo e numerose comparse in costume. Ad impreziosire il tutto quest’anno ci sarà il prestigioso coro lirico “Francesco Cilea” di Reggio Calabria. Scene e regia sono a cura di Andrea Magnelli, le luci e i titoli (per seguirla meglio l’opera è interamente sopratitolata) sono di Eva Iannuzzi mentre la fonia è affidata a Nellino Cosenza. La Traviata, melodramma in tre atti, su libretto di Francesco Maria Piave è basata su “La signora delle camelie”, opera teatrale di Alexandre Dumas (figlio) e rappresentata per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia nel 1853. Diversamente dall’opera di Dumas, la prima non ebbe un’accoglienza entusiasta. Anzi, Verdi la definì un «fiasco»: se è vero che ci furono problemi con la compagnia di canto del teatro, a influire negativamente sul giudizio del pubblico fu il pesante intervento della censura che impose un’ambientazione settecentesca in luogo di quella contemporanea. La storia di una prostituta d’alto rango, decisa a cambiare vita nell’inutile tentativo di farsi accettare all’interno della società borghese, era considerata decisamente immorale e scandalosa. Dopo un breve, intenso Preludio in cui si affacciano i due temi musicali dell’amore e della morte, la scena d’apertura del primo atto de La Traviata introduce nell’ambiente della mondanità parigina. C’è una gran festa nell’elegante casa parigina di Violetta Valéry, una mondana famosa amante del barone Douphol. Violetta confida all’amica Flora Bervoix l’angoscia che l’opprime a causa della sua salute malferma. Il visconte Gastone De Letorières presenta a Violetta un giovane, Alfredo Germont, già suo ammiratore. Questi invita Violetta a ballare, ma dopo pochi passi la donna, colta da una violenta crisi di tosse, è costretta a fermarsi. Alfredo le dichiara il suo amore e Violetta gli dona una camelia, il suo fiore preferito, invitandolo a tornare da lei quando sarà appassita. Partiti gli invitati e rimasta sola, Violetta si rende conto di essere per la prima volta veramente innamorata.