MORANO CALABRO – Domenica 13 Novembre, alle 18,30, terzo appuntamento all’auditorium comunale con la sedicesima stagione di TeatroMusica, ideata ed organizzata da L’Allegra Ribalta. Protagonista della scena sarà la Compagnia teatrale “Colpi di Scena” di Gravina di Puglia che presenterà in una nuova veste lo spettacolo “Io speriamo che me la cavo”, tratto dall’omonima commedia musicale scritta dal giovane talento della drammaturgia napoletana Ciro Villano. L’emozionante commedia diventa così un vero e proprio musical con la regia di Michele Mindicini. Nato come libro nel 1990 dalla penna del maestro elementare Marcello D’Orta “Io speriamo che me la cavo” è un affresco sul disagio socio-economico del sud, filtrato dall’innocenza e dall’umorismo che i bambini mettono nei loro scritti. Da questo libro fu tratto il film omonimo del 1992, interpretato da Paolo Villaggio e diretto da Lina Wertmüller. Nel 2007, l’opera diventa una commedia musicale con protagonista e le musiche di Enzo Gragnaniello. Il protagonista della vicenda è Maurizio, un insegnante di origini meridionali al quale, dopo tanti anni di servizio al Nord Italia, viene affidata la cattedra presso un istituto del Sud in particolare fa ritorno nella città natia, dove si ritrova ad insegnare nella scuola in cui lui stesso si è formato da piccolo: l’entusiasmo del ritorno a casa si scontra con una difficile ed indisciplinata realtà scolastica. Riuscirà a cavarsela? La Compagnia Teatrale “Colpi di Scena” nasce nel 2006 dall’incontro di alcuni dei suoi componenti che si ritrovano casualmente attorno al testo “Storia strana su di una terrazza romana” di Luigi De Filippo, il primo dei lavori rappresentati con successo. La Compagnia è iscritta alla Federazione Italiana Teatro Amatori dal 2007 con più di venti associati ed organizza e partecipa a molte rassegne e/o festival sia regionali che nazionali, con all’attivo più di duecento rappresentazioni ricevendo grande consenso di pubblico e di critica a riprova i tanti riconoscimenti ottenuti. Tra i loro lavori: “L’Orso” di Anton Cechov, “Il Papocchio” di Samy Fayad, “La Beffa” di Giovanni Boccaccio, “Il Berretto a sonagli” e “Liolà” di Luigi Pirandello, “Piccoli crimini coniugali” di Eric Emmanuel Shmitt, “In nome della madre” di Erri De Luca, “Monsieur Masure” di Claude Magnier e “Se questo è un uomo” di Primo Levi.