CASTROVILLARI – Sempre sulla scena dell’attualità il Calabbria Teatro Festival 2016 avrà come tema l’immigrazione. La presentazione ufficiale dell’esperienza culturale ideata e realizzata dall’Associazione culturale Khoreia 2000 avrà luogo domenica 2 ottobre alle ore 10.00 presso il Palazzo di Città. Al termine seguirà una performance del Teatro Alchemico dal titolo “La Ballata del circo perduto” che unisce la natura circense con l’arte di strada in un magico racconto per grandi e piccoli. Rosy Parrotta, direttore artistico dell’evento, ed Angela Micieli, direttrice organizzativa, racconteranno le novità ed i punti fermi del Calabbria Teatro Festival insieme a Giovanni Manoccio, delegato all’immigrazione per la Regione Calabria, Domenico Lo Polito, Sindaco di Castrovillari, Vincenzo Tamburi, Sindaco di San Basile, Domenico Pappaterra, Presidente del Parco Nazionale del Pollino. Dal viaggio, linea guida dello scorso anno, all’immigrazione – tema di fondo della sesta edizione – il passaggio è quasi naturale a guardar bene il contesto internazionale che segna il mondo. Il festival – che partirà ufficialmente il 10 ottobre e durerà fino al 16 dello stesso mese – quest’anno è inserito nella lista degli eventi finanziati dalla Regione Calabria. «Migranti lo siamo tutti. Ci si sposta continuamente da uno spazio all’altro alla ricerca di condizioni migliori più per noi stessi, un po’ meno per gli altri. Ci si muove con la consapevolezza e l’entusiasmo di scoprire “il nuovo” o per il semplice scopo di appagare le nostre aspettative. E c’è chi nella partenza nutre una speranza di vita giungendo in un posto – non posto e attraversando un mare nostrum che si può con difficoltà arginare, gestire ma non fermare». Così Rosy Parrotta, direttore artistico del Calabbria Teatro Festival presenta la poetica del festival. In un mondo che vede popoli, uomini, donne e bambini in continua fuga dai contesti di guerra, dai continenti carichi del peso della povertà, dalla violenta barbarie di altri uomini, l’essere migranti è condizione che non riguarda solo chi fugge, ma anche chi accoglie, che a sua volta vede migrare tanti giovani intelligenze alla ricerca del benessere che al Sud del mondo non sempre si trova.