Un racconto in sei parole. Anche quello di Michele Messina nel libro di Nicola Pesce

copertina antologia un racconto in sei parole IVVI.IT

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La casa editrice IVVI. IT diretta da Nicola Pesce ha indetto, nei mesi scorsi, il concorso “Scrivi un racconto di sei parole”, al quale hanno partecipato più di cinquemila aspiranti autori e tra questi sono stati selezionati ben 1100 racconti. Un brano dell’autore castrovillarese Michele Messina: “Piove da giorni, morirò di dolore”, è tra i fortunati prescelti ed è stato inserito nell’antologia curata da Nicola Pesce Himself. Il curatore ha suggerito, prima della lettura, un’istruzione precisa: “Leggere una pagina al giorno, chiudere il libro e riflettere per qualche minuto sul racconto letto”.

Nicola Pesce scrive nella presentazione del libro: “Leggenda vuole che sfidarono Hemingway a scrivere un racconto in sei parole. Lui scrisse un tristissimo capolavoro – Vendo scarpe per bambini, mai indossate -. Questo già ci pone il dilemma. Che cos’è un racconto e, più precisamente, un racconto di sei parole? In un primo momento io avrei detto che un racconto di sei parole debba essere una successione di eventi, con un senso. Perché è un racconto. Ma Hemingway non fa succedere niente. È tutto al presente. Però ti costringe a pensare. Ciò che pensa il 99% delle persone è la triste storia di un padre (o di una madre) cui il bambino è morto prematuramente. C’è tutto un mondo dietro. C’è la gioia di comprargli i vestitini, di allestirgli una stanzetta colorata, e la profonda prostrazione di doversi disfare di tutto a seguito della morte durante il parto del bambino. Il restante 1% ha segnalato, e non del tutto a torto, che tutte le scarpe che si vendono non sono mai state usate e quindi quello potrebbe averlo scritto un comune negoziante di scarpe per bambini… Quindi un racconto di sei parole dovrebbe essere qualcosa che fa riflettere… Come potete leggere questo libro? Io farei così: ogni giorno aprirei una pagina a caso e leggerei uno solo di quei racconti. Chiuderei il libro e ci rifletterei qualche minuto“.