Indennità prevista e mai percepita: protestano i medici del 118

protesta medici catanzaro

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CATANZARO – Protesta dei medici del 118 dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, stamani, dinanzi alla sede della Prefettura. All’origine del malcontento vi è la mancata erogazione, da circa due anni, di un’indennità prevista da un accordo regionale, nonché la richiesta di rimborso della stessa indennità percepita negli ultimi dieci anni. “La decisione dell’Asp – hanno dichiarato alcuni medici – è giunta dopo una interpretazione particolare dell’accordo senza alcuna concertazione”. “Ogni nostra richiesta –hanno aggiunto- è risultata vana, non abbiamo mai avuto risposta. Dopo la sospensione del pagamento dell’indennità da dicembre 2019, da luglio dello scorso anno l’Azienda ha iniziato a trattenere circa 600 euro mensili come rimborso. Alcuni di noi, secondo i calcoli dell’Asp dovrebbero restituire oltre 100 mila euro. E tutto ciò accade solo a Catanzaro, mentre nelle altre Asp calabresi l’indennità viene regolarmente corrisposta, tranne che a Crotone dove, però, non è stato chiesto il rimborso. Il tutto nel momento in cui siamo impegnati nell’emergenza Covid”. Va detto che, tra mancato pagamento e trattenuta sullo stipendio, i medici del 118 hanno subito un taglio di oltre mille euro mensili. Circostanza, questa, che ha provocato una fuga di massa. “Attualmente – hanno spiegato i camici bianchi – siamo una cinquantina, ma fino a due anni fa eravamo più di 80. Per supplire alle carenze, l’Asp è ricorsa ad assunzioni a contratto a 50 euro l’ora, col paradosso che i subentranti guadagnano molto più di noi”. Nei mesi scorsi, i medici del 118 hanno presentato ricorso ai tribunali di Catanzaro e Lamezia Terme e la prima udienza è in programma, a Lamezia, il 9 marzo prossimo. A questo punto non rimane che aspettare, per vedere come andrà a finire.