Coronavirus. Fp Cgil Medici: moltre strutture sanitarie sprovviste di dispositivi di protezione per operatori

mascherine coronavirus medici

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CATANZARO – Hanno scritto al Commissario per il piano di rientro dal debito sanitario, Saverio Cotticelli, al fine «imporre» alle strutture sanitarie pubbliche e private di «provvedere al relativo approvvigionamento e alla distribuzione urgente» delle mascherine Ffp2 o Ffp3, da utilizzare durante l’espletamento dei turni di servizio per il personale medico e sanitario, per come prevedono tra l’altro, le circolari del Ministero della Salute in relazione all’ermegenza sanitaria in atto da Coronavirus. Dispositivi utili per la misura di «contenimento al fine di prevenire la diffusione dell’epidemia e salvaguardare la salute di tutti gli operatori sanitari» e dei quali però «molte strutture sanitarie ne sono sprovviste». Il Segretario regionale FP CGIL Medici Calabria, Franco Masotti, unitamente al segretario Generale FP CGIL Calabria, Alessandra Baldari, hanno pertanto sollecitato Cotticelli ad intervenire in maniera urgente sottolineando che «i suddetti presidi, come tutte le altre misure di prevenzione, oltre a tutelare la salute dei lavoratori e delle lavoratrici dei servizi sanitari, nonché degli stessi pazienti che vi ricorrono giornalmente e dell’intera cittadinanza, contribuiscono a rendere sereno il clima lavorativo e della popolazione, soprattutto nelle postazioni dove sussiste un costante sovraffollamento, come il pronto soccorso». Inoltre i due esponenti sindacali del settore sanitario credono necessario la «proroga di tutti i contratti a tempo determinato, sia dirigenziali che non dirigenziali, ad imminente scadenza, assunzione in via straordinaria di personale a tempo determinato anche operante in altre strutture pubbliche e private, richieste necessarie al mantenimento degli attuali LEA e della capacità del sistema di rispondere adeguatamente alle esigenze che l’epidemia in corso richiede». In questa fase in cui la Calabria non è stata ancora interessata da alcun caso di Covid 19 è «necessario vigilare che le aziende del settore sanità diano piena attuazione alle direttive dei Ministeri, garantendo le corrette informazioni agli operatori sanitari per ciò che attiene l’informativa che previene l’accesso negli Ospedali dei casi a rischio; sull’uso corretto dei presidi di profilassi in tutti gli ospedali; sulla gestione dei turni dei PS; sull’adeguata dotazione di personale necessaria a predisporre eventuali aree predisposte all’isolamento e alla terapia intensiva; dotazione e gestione del personale dedicato alle maxiemergenze; linee guida, protocolli e procedure operative cui gli operatori debbano attenersi peroffrire un soccorso di qualità nel rispetto della sicurezza degli operatori e dei pazienti. Più in particolare relativamente ai DPI (tute, tute impermeabili e scafandrate) devono essere previste procedure operative in merito a: aree di vestizione e di svestizione, aree di decontaminazione e aree di smaltimento. Crediamo sia indispensabile, per fronteggiare questi eventi, tutelare i lavoratori di questo settore che sono quelli che devono garantire le prestazioni».