CASTROVILLARI – Uno spaccato antico e moderno, passionale e romantico, brillante e drammatico, ironico e bizzarro, che ha saputo regalare al pubblico l’emozione giusta per uno spettacolo unico nel suo genere. Aprustum con i Dieci comandamenti di Viviani ha superato se stessa, portando in scena un’opera tanto complessa quanto realistica, che racconta la Napoli del dopoguerra, contesa tra peccato e rispetto, fame e dignità, lanciando spunti di riflessione che si legano alla contemporaneità del vivere presente. Diciassette attori in scena ed un’orchestra dal vivo ad impreziosire le dinamiche di recitazione e sugellare i momenti topici del testo in quasi due ore di spettacolo hanno fatto commuovere, stringere il cuore, ridere e riflettere con lo stile autentico al quale ci ha abituati la compagnia amatoriale castrovillarese diretta da Casimiro Gatto. I dieci comandamenti diventano vivi e crudi allo stesso modo: interrogano sulla loro attualità del vivere quotidiano, sulla possibile “utopia” del decalogo evangelico e sulla loro costante attualizzazione nelle dinamiche sociali. Spingono a guardare oltre se stessi nel gioco del teatro, trasferendolo alla vita reale. Rispettare Dio ed il prossimo, essere un pò meno egocentrici guardando al bisogno ed alle povertà altrui, per poter diventare più umani e realmente vicini “al prossimo” come se fosse “noi stessi” è un interrogativo che ci si porta a casa ricordando le scene messe proposte con brillante ironia e drammatica interpretazione dagli attori di Aprustum. Quando il povero urla al cielo chiedendo a Dio di guardare l’umana condizione di bisogno, così come nella drammatica scena del ritorno a casa del prigioniero di guerra, solo per citarne alcuni, la sofferenza più che diventare baratro apre le porte alla nuova energia di perdono, riscatto, voglia di costruire altro, guardando “oltre”. Insomma una bella operazione culturale, inserita nel cartellone di Radure, che ti accompagna a casa con una serie di domande importanti a cui provare a rispondere. Un bagaglio umano e spirituale davvero notevole per uno spettacolo di amatori.