Antonio Anzillotti De Nitto vince il Festival dei Corti Teatrali di Khoreia 2000

parata finale o

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CASTROVILLARI –  “I miei uomini” di Antonio Anzilotti De Nitto, vince il Premio della giuria popolare nella sesta edizione  del Festival dei  Corti Teatrali. La manifestazione organizzata da Khoreia 2000  è inserita nella seconda parte della nona edizione del Calàbbria Teatro Festival, che dopo la tappa estiva di Civita, è ritornato a Castrovillari in questi giorni.  Già 2017  Antonio Anzilotti De Nitto ha ricevuto il  “Premio come  miglior attore” con il  monologo “Rukelie” di Peppe Millanta della compagnia Macondo dove raccontava il genocidio degli zingari durante la seconda guerra mondiale. In “ I miei uomini” Anzillotti De Nitto,  ripercorre invece la storia di un uomo, omosessuale,  durante gli anni del nazismo fino ad arrivare al fatidico momento in cui viene arrestato. In 30 minuti max, gli artisti a tematica libera, hanno coinvolto il numeroso pubblico presente, ormai storicizzato dell’evento culturale-teatrale, che non ha fatto mancare il proprio sostegno sia a Civita, in piazza per la prima parte del festival che a Castrovillari nella Sala Teatro Khoreia, per la seconda parte dell’evento culturale. L’altro corto in programma, ha omaggiato il grande signore del teatro, Eduardo De Filippo con il monologo femminile per antonomasia: “Filumena Marturano” interpretato dall’attrice pluripremiata, Alessandra Romano. A seguire Madonne stanche, scritto da Claudia Balsamo con Federica Palo e Roberta Aprea per la regia di Raffaele Bruno. Il testo è ispirato a vari fatti di cronaca, che hanno come tratto comune: il senso di vuoto in cui si può cadere, la perdita, lo smarrimento. Madonne stanche sono le nostre figlie e i nostri figli che vanno alla deriva se smettiamo di essere “un porto d’amore”. A chiudere la serata “L’attrice è tutta crosta – Ciarle di maschera dal sottosuolo”; testo di  Adriano Marenco, regia di Francesca Puopolo con Nathalie Bernardi. Una vecchia Gloria Swanson o una giovane Marlene subrette, dai molteplici volti che si fondono in gioia e orrore all’ombra di ombrellini da cocktail e umilianti autorappresentazioni. Lo spettacolo analizza il rapporto genitori/ figli attraverso il fallimento, l’inadeguatezza al proprio ruolo. Sia di figlia che di madre. Testo richiamava la tematica di quest’anno del Festival, “Rapporto genitori/figli”. Questa nona edizione del Calàbbria Teatro Festival, ha sottolineato il direttore artistico, Rosy Parrotta, “ è stata sorprendente, sia nella prima parte che ha visto protagonista il comune di Civita per la location estiva de festival, sia quella di Castrovillari per la seconda parte della kermesse. Un doppio appuntamento che ha reinventato il festival che è stata anche  l’arma vincente di questa edizione, ormai archiviata dal momento che noi siamo, ha sottolineato la direttrice artistica, Parrotta,  proiettati già verso la X edizione che sarà ancor più esplosiva. I tre giorni che hanno riguardato la residenza artistica castrovillarese, ha dato modo a tutti gli attori di confrontarsi attraverso un laboratorio  su Teatro dell’assurdo di Samuel Beckett, il drammaturgo più influente del Novecento, dal quale è uscito un lavoro che l’Associazione “Khoreia 2000” presenterà a dicembre”. Non resta quindi che seguirli. (FOTO Francesco Propato)