MORANO CALABRO – E’ stato un consiglio comunale dai toni accessi quello celebrato qualche giorno fa a Morano Calabro. Il perchè la minoranza abbia deciso di abbandonare l’aula lo spiega Verbicaro che insieme al consigliere Filomena è uscito dall’emiciclo dopo una serie di discussioni accesse con la maggioranza. Per Verbicaro quella del 28 aprile è stata una «delle più brutte pagine dell’istituzione locale» producendo un «involgarimento vero e proprio dei luoghi istituzionali». Troppo «astio» commenta nelle parole del Sindaco De Bartolo e del capogruppo Berardi. Segno – per l’opposizione – che al quarto anno di amministrazione «De Bartolo avrà preso contezza, che pur essendo stato posto nelle condizioni ottimali per amministrare la comunità e nonostante le dichiarate buone intenzioni, non sia riuscito a superare i suoi limiti amministrativi, e abbia iniziato a prendere atto della sua gestione fallimentare». «Solo così – continua – si possono spiegare i toni incomprensibilmente iracondi ed imperiosi con cui si è dapprima inibito l’intervento al capogruppo di minoranza e, successivamente, dopo l’abbandono dell’aula da parte dello stesso gruppo di minoranza, si è inveito in modo arrogante, con tracotanza e sprezzante violenza verbale nei confronti dei consiglieri di minoranza Filomena e Verbicaro». Anche in passato – confessa la minoranza – «abbiamo subito e poco tollerato, le aggressioni del Sindaco De Bartolo, che ha cercato di comprimere con tutti i metodi finanche il diritto di informazione, sino a rimuovere i nostri manifesti». Nello specifico nel corso del rendiconto di esercizio finanziario 2016 dopo due ore di «ricostruzioni artificiose, riesame accusatorio di vicende lontane anche di qualche decennio e non aventi alcuna relazione con l’approvazione del consuntivo 2017» si tentava di «denigrare alcuni concittadini e gli avversari politici quali causa di quasi tutti i problemi locali». Così la consigliera Maria Teresa Filomena, lamentava, il “fuori traccia” rispetto al punto all’Odg, ribadito anche dal capogruppo Vincenzo Verbicaro che anche la minoranza avrebbe potuto far rilevare «aspetti di merito scaturenti dall’esame di Determine dell’attuale maggioranza». E’ stato questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Si scatenava l’ira del Sindaco, che come Presidente del Consiglio con toni accesi, gli impediva di proseguire l’intervento appena iniziato, in nome di regole che esistono solo per l’opposizione allorché esprime critiche politiche sull’operato della maggioranza».