Sul bilancio consuntivo nessuna criticità. Senise parla per avere visibilità senza conoscere ciò che dice

digerio assessore

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CASTROVILLARI – Dopo la bacchettata sonora nei confronti di Santagada a nome di tutta la maggioranza di centro sinistra ora è il turno del capogruppo consiliare Pd, Nicola Di Gerio, di strigliare il coordinatore cittadino di Forza Italia, Roberto Senise, in merito alle sue esternazioni sul bilancio consuntivo approvato nell’ultimo consiglio comunale. Senise aveva parlato di atto irresponsabile della maggioranza sull’approvazione del Conto Consuntivo. Prese di posizioni che secondo Di Gerio non si basano su dati politici ed amministrativi, ma «solo per cercare visibilità sulla stampa per promuovere un Partito del tutto assente nella nostra Città e non solo». Il rendiconto 2015 «non presenta nessuna criticità» spiega il capogruppo Pd e a dimostrazione di ciò basta «vedere il parere favorevole dell’Organo di Controllo (Revisori dei Conti), tanto decantato dal coordinatore». Mantenuti gli impegni «presi con il bilancio di previsione approvato dalla stessa maggioranza» così come dimostrano le politiche messe in campo sui «servizi sociali (borse lavoro, laboratori pomeridiani sulla dispersione scolastica, assistenza domiciliare agli anziani), gli interventi definitivi sul patrimonio immobiliare dell’Ente, l’apertura del Palazzo di Città, l’apertura del Castello Aragonese che deve essere il polo culturale dell’intero comprensorio, l’imminente apertura del vecchio mattatoio comunale per allestire una sala per qualificare i saperi e i sapori del nostro territorio, la riqualificazione del Protoconvento nella sua interezza dopo vent’anni di abbandono, il completamento della pista ciclabile che è un fiore all’occhiello dell’intero territorio, gli investimenti sulla cultura per creare nuove opportunità di sviluppo, la realizzazione definitiva dei comitati di quartiere voluta fortemente, da questa amministrazione, per avere un confronto serio, costante e fattivo con i nostri concittadini». «Le chiacchiere – conclude Di Gerio – le lasciamo a coloro che non solo non sono documentati facendo solo demagogia e che oggi non rappresentano nessuno».