Scutellà (M5S): ecodistretto a Morano idea malsana

ELISA SCUTELLA 2

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MORANO CALABRO – Si allarga il fronte del no alla proposta di realizzazione dell’Ecodistretto di Morano Calabro. «È impensabile realizzare un impianto di stoccaggio e trattamento rifiuti esclusivamente sulla base di una valutazione personale e politica dell’Amministrazione comunale. Occorrono studi di fattibilità e valutazioni che certifichino la gravità dell’impatto ambientale. E siamo certi che entrambi, se fatti con criterio, escluderebbero a priori la realizzazione di un simile impianto in un territorio, a ridosso del Parco Nazionale del Pollino, che gode di rilevanti tutele ambientali. Questa è un’idea malsana». È quanto dichiara il portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, Elisa Scutellà, rilanciando le preoccupazioni evidenziate dal Meetup di Morano Calabro in merito alla realizzazione dell’Ecodistretto e rinnovando l’invito a tutti i cittadini a partecipare all’assemblea popolare che si terrà la prossima Domenica 22 Settembre alle ore 17.30. «Il sindaco De Bartolo – dice la parlamentare – ritiri immediatamente la “candidatura” del Comune di Morano calabro dalle sedi disponibili ad accogliere la sede dell’ecodistretto. Questo territorio per crescere e dare prospettive ai cittadini, soprattutto ai più giovani, non ha bisogno di “investire” in rifiuti. Ci vorrebbero idee più brillanti e lungimiranti per lo sviluppo e la crescita. Che immagine si darebbe – si chiede Scutellà – ad un paese che è stato inserito tra i borghi più belli d’Italia se poi lungo le sue strade, ogni giorno, transiterebbero decine di camion carichi di spazzatura? È sicuramente un’idea scriteriata quella azzardata dalla giunta municipale, attuata tra l’altro senza il coinvolgimento diretto della popolazione. Se davvero l’ipotesi di realizzazione di un eco-distretto dovesse concretizzarsi saremo pronti a scendere in piazza di fianco ai cittadini per attuare ogni forma di protesta civile. La Calabria e soprattutto il territorio del Pollino e della Sibaritide hanno già pagato per anni la mala gestione delle politiche per l’ambiente. E siamo sconcertati per come, ancora oggi, la Regione e le istituzioni comunali continuino a discutere su dove allocare nuove discariche, nuovi impianti di trattamento rifiuti, chiamati ingannevolmente con nomi più edulcorati come eco-distretti; mentre non si spendono idee, energie e risorse, su come, ad esempio, chiudere in ogni territorio il ciclo dei rifiuti. Noi – conclude la deputata – non vogliamo che la nostra regione continui ad essere un immondezzaio in cui ciclicamente si perpetuano situazioni emergenziali che fanno solo comodo alle tasche di chi le gestisce».