Saracena: libertà d’espressione. Si ritiri il regolamento che limiterebbe i consiglieri comunali

Luigi Pandolfi

Luigi Pandolfi

 

SARACENA – Luigi Pandolfi e Leonide Spinelli Consiglieri di minoranza del Comune di Saracena intervengono in merito a quello che definiscono un “regolamento bavaglio”. Si tratta dell’approvazione di “un regolamento consiliare fortemente limitativo della libertà d’espressione dei consiglieri” che sarà discusso nel prossimo Consiglio comunale, in programma per lunedì 31 luglio alle 10,30. E’ uno dei punti all’ordione del giorno che, se approvato, darebbe ad un consigliere comunale la possibilità di intervenire  “solo per 5 minuti ed, eventualmente, per altri 3 minuti in sede di replica”. Secondo i due esponenti di “Saracena in Comune possiamo” “non si comprende questa esigenza, visto che a Saracena, negli ultimi anni, ciò che è mancata è stata proprio una certa vivacità del Consiglio comunale. Stupisce, peraltro, continuano i due consiglieri – come un sindaco giovane, che della freschezza di idee e della passione per il confronto politico, pubblico, diretto, dovrebbe fare le sue bandiere, si riduca a tanto, a prospettare limitazioni “burocratiche” al dibattito consiliare, ovvero a risolvere il “problema” del confronto con l’opposizione togliendole il microfono”. Non badare ai minuti a disposizione, ma “confrontarsi e se necessario scontrarci” con il nuovo esecutivo è ciò che chiedono Pandolfi (nella foto) e Spinelli, puntando ad avere maggiore “libertà, più trasparenza, più partecipazione, altro che cronometri” e chiedendo il ritiro di questo provvedimento, cosa che faranno in consiglio. “Non siamo al Parlamento Europeo o a Montecitorio, né al Consiglio comunale di una grande città: a Saracena, come nella maggior parte dei piccoli borghi interni, periferici, la dimensione politica costituisce il terreno principe su cui può rinascere un nuovo spirito di comunità, per questo più discussione c’è, meglio è”. Pertanto, “meglio un consiglio comunale che duri qualche ora in più che un consiglio comunale ridotto ad una mera funzione notarile. La politica è parola, confronto ed anche scontro tra idee diverse, non mutismo istituzionale. Un paese che rischia lo spopolamento non può avere come assillo la durata dei consigli comunali!”.