Saracena in Comune. Corte dei Conti, i fatti smentiscono il Sindaco

Pandolfi 1

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SARACENA – Non si è ottemperato alla prescrizione della Corte dei Conti. Lo sostiene nuovamente il gruppo consiliare “Saracena in Comune” che descrive “fatti” che “smentiscono il Sindaco” di Saracena Russo intervenuto in tal senso nei giorni scorsi. I Consiglieri d’opposizione Spinelli e Pandolfi (nela foto) evidenziano come il Comune di Saracena “cerca un professionista per il ruolo di responsabile del Settore finanziario. Per questo, con delibera di giunta, è stato dato incarico al Responsabile dell’ufficio personale di procedere all’indizione di un’apposita selezione pubblica. L’incarico, si renderebbe necessario per mandare avanti l’ufficio, nel frattempo rimasto scoperto, ma anche per “provvedere agli adempimenti” previsti nella ormai nota deliberazione della Corte dei Conti del 30 ottobre 2018”. Ed allora secondo i due appartenenti a “Saracena in Comune” occorre riavvolgere il nastro. La Corte dei Conti, nel mese di settembre del 2017, “adotta una deliberazione con la quale chiede al Sindaco una serie di chiarimenti in ordine alla gestione finanziaria degli anni precedenti, alla quale il Comune risponde con una serie di controdeduzioni. La Corte accoglie solo una parte delle controdeduzioni del Comune, e, con successiva deliberazione, dispone che “il Comune di Saracena provveda all’adozione di misure consequenziali entro il termine perentorio di 60 giorni” dal ricevimento della stessa, relativamente ad una serie di criticità ed irregolarità riscontrate che potrebbero pregiudicare la stabilità finanziaria dell’ente. A maggior ragione perché nelle stesse controdeduzioni veniva corretto il risultato d’amministrazione relativo al 2015 senza passare per il Consiglio comunale, come la legge prevede”. Qui la situazione “si fa critica”. Il 27 dicembre viene convocato il Consiglio Comunale ( a ridosso della  della scadenza dei 60 giorni “ma non si adotta alcuna misura correttiva per come richiesto dalla Corte dei Conti. Si rinvia tutto al Conto consuntivo, come se si trattasse di ordinaria amministrazione”.In sostanza, secondo “Saracena in Comune” “non si è ottemperato alle prescrizioni della Corte dei Conti, nonostante nella deliberazione di quest’ultima si sottolineasse che in caso di mancata adozione delle misure correttive, si sarebbe proceduto al “blocco dei programmi di spesa non obbligatori”. Ci auguriamo davvero che ciò non accada”. In quella fase “il Comune poteva contare sul supporto di un responsabile dell’ufficio preso in prestito dal Comune di Mormanno, che, per nostra conoscenza, aveva anche iniziato a lavorare sui rilievi della Corte dei Conti. Perché non si è fatto ciò che la Corte dei Conti chiedeva? Che ruolo ha giocato in questa partita la “Fondazione Trasparenza” alla quale il Comune ha aderito impegnandosi a versare ben 15 mila euro?”.Adesso
“leggiamo nella delibera di giunta n. 9/2019 che l’incarico ad un professionista per il ruolo di responsabile del settore finanziario si renderebbe necessario per i “provvedimenti da assumere” e per “le misure correttive da adottare ai sensi e per gli effetti di cui all’art.148 bis del vigente TUEL”.Adesso, dopo aver fatto scadere i 60 giorni! Di nuovo, dopo aver dichiarato nella delibera di Consiglio del 27 dicembre 2018 che il tutto si sarebbe riparato “in occasione dell’approvazione del rendiconto 2018”. Ed allora Pandolfi e Spinelli staranno “attenti” e seguiranno “con molta attenzione anche questa partita, perché riteniamo che nelle condizioni date ci sia bisogno di competenze acclarate e di molta esperienza nel settore. In attesa di sapere se il comune rischia il dissesto, se ci sono debiti fuori bilancio, ovvero se tutto è in ordine, come noi ci auguriamo, ricordiamo al Sindaco, col nostro stile mai insulso e carognesco, che legalità e trasparenza non sono sinonimi di “resa dei conti””.