CASTROVILLARI – “Sono convinta che siamo davanti ad una chiamata alle armi della politica. Da iscritta PD, ho sentito il dovere di non dichiararmi delusa ed arrabbiata, restando nel progetto PD, perché il PD viva, Viva il PD”. Mariella Saladino, fondatrice dell’associazione Piazza Dem dopo aver intuito la necessità per il Popolo Democratico di “valutare percorsi nuovi e dirompenti al servizio reale dei bisogni e dei disagi della gente” è pronta a questa esperienza “stupenda” che si appresta a vivere con la candidatura al congresso nazionale del PD , candidandosi a Segretario Nazionale nelle primarie del 3 marzo. In queste ore la castrovillarese sta girando e ascoltando le piazze calabresi dove sta “intercettando l’urlo di rabbia, soprattutto dei giovani, ed i silenzi parlati di chi ha paura di esporsi, nel vedere le condizioni di inagibilità del diritto di esercitare democrazia”. Quello calabrese è un “clima politicamente invivibile per chi vuole un congresso vero. Tu costruisci occasioni di confronto, utili al partito democratico, loro, ciò che tessi la mattina lo sfilano la notte, senza tutelare il destino della nostra terra; mi è bastato percorrere la Cosenza Paola per capire che nella foto della Calabria in queste condizioni io non ci sono e tanti democratici come me, la maggioranza, non ci sono”. La Saladino mette da parte la sua “solita buona educazione nel fare politica, senza mai attaccare nessuno, deve per un attimo farsi da parte, voglio attaccare non persone ma metodi e se i metodi si individuano nelle persone, beh, voglio battermi per difendere il popolo democratico calabrese che ha storia e tradizioni da difendere per evitare che le nostre periferie politiche continuino ad essere esposte come merce di scambio”.
Credo sempre di più- continua la Saladino – “che la mia candidatura è una opportunità, forse all’inizio non pensata in questa funzione, ma oggi con convinzione sempre di più, giorno dopo giorno, chilometro dopo chilometro, unica arma a difesa della dignità politica dei calabresi per evitare che ci vendano anche questa dividendosela come merce di proprietà”. I democratici in Calabria “hanno davanti tappe importanti, il congresso regionale, le elezioni europee, le elezioni regionali, e, mentre i territori aprono dibattiti per pretendere giusto protagonismo, già da queste primarie, utilizzando il potere delle nostre tessere, si stanno ritagliando e dividendo posizioni garantite dai conquistadores che promettono rispetto”. La Saladino parla di “chiamata alle armi della politica” e di fare una scelta “senza tener conto delle imposizioni dei capi del territorio vassalli, valvassori e valvassini dei reucci calabresi pronti a vendervi alle corti dei blasonati acquirenti. Occorre dire basta alla visione proprietaria di questo partito in Calabria”. Ritengo giunto – conclude Mariella Saladino – “il momento di aprire un dibattito vero in Calabria sul ruolo non giocato dal partito. Sto ascoltando tante donne ed uomini di buona volontà dichiarare che sono pronti ad attivarsi affinché il partito non venga ancora di più asfissiato. La gente democratica delle periferie politiche è stanca di essere trascinata in un rovinoso vortice regionale, tanti giovani, tante donne, tanti uomini che ci mettono la faccia nelle trincee dei circoli, in mezzo agli iscritti ed ai simpatizzanti sono ormai sfiancati dalla difficoltà politica non prodotta da loro.Le Piazze mi stanno consegnando rabbia e voglia di reagire in democrazia. Buona Vita Democratica alla mia Calabria”.