SARACENA – Colmata una grave lavuna normativa che perdurava da anni. Così Renzo Russo, neo eletto sindaco di Saracena, replica alle critiche della minoranza pervenute al suo indirizzo dopo la decisione di approvare il regolamento che disciplina gli interventi del consiglio comunale. «Finalmente anche il consiglio comunale di Saracena, come qualsiasi altra assemblea elettiva democratica e civile, ha un proprio regolamento che ne disciplina il funzionamento». Strumento democratico «a difesa dei diritti e dei doveri degli eletti e degli elettori» ha suscitato «clamore mediatico» già prima di approdare nella seduta del 31 luglio scorso, quando con i soli voti di maggioranza è stato licenziato dall’assisi, nonostante l’amministrazione sia venuto incontro alle richieste della minoranza innalzando i tempi di intervento rispetto alla precedente indicazione «portandoli a 10 minuti per il primo e 5 per la replica. Ma neanche questa modifica ha incontrato “il gradimento” della minoranza». Le «parole roboanti» della minoranza che hanno preceduto il consiglio comunale «utili solo a garantirsi 5 minuti di notorietà e qualche apprezzamento sui social network» all’apertura dei lavori sono divenute solo «una richiesta di modifica dell’articolo che disciplina i tempi di intervento (gli articoli in totale sono 58)». Parole forti – aggiunge Russo – «che inoltre stridono con una bozza di regolamento che l’amministrazione comunale Metaponte (2002 – 2007), di cui il consigliere Pandolfi era vicesindaco, aveva preparato per disciplinare i lavori del consiglio. Questa bozza prevedeva un limite di tempo di 10 minuti per il primo intervento e 5 per la successiva replica. Cosa è cambiato da allora ad oggi? Perché è necessario travisare i fatti per ergersi a paladini della democrazia? Da sedicenti imbavagliati si riesce ad avere un’eco maggiore sui media?». Il neo sindaco conferma che il regolamento non vuole essere un «bavaglio e ovviamente non aspiriamo al mutismo consiliare» – come ha affermato l’assessore Propato durante la discussione – «il nostro intento è quello di regolamentare i lavori dell’assemblea e garantire quindi un tempo congruo di parola anziché sottrarlo». Rimane intatta la «piena disponibilità al confronto, al dialogo con l’opposizione e alla compartecipazione alla cosa pubblica, ed è auspicabile che su tutte le proposte ci possa essere una discussione sana e scevra da preconcetti, che possa favorire l’approvazione di provvedimenti utili per tutta la nostra comunità. Ma con forza si ribadisce una ferma condanna per gli atteggiamenti populistici e denigratori che alcuni esponenti dell’opposizione continuano a mantenere a 2 mesi ormai dalla tornata elettorale». Russo sottolinea che «non è immaginabile instaurare un dialogo se ogni giorno si grida allo scandalo e si denuncia il mancato rispetto dei principi democratici. Se in ogni dichiarazione si denigra l’amministrazione comunale, e soprattutto il sindaco, colpevole di avere una visione alquanto asfittica, culturalmente semplicistica e riduttiva, della democrazia».