Referendum costituzionale, nasce il comitato del Pollino. Lo guiderà Anele

anele rosanna

anele rosannaCASTROVILLARI – «Difendiamo la costituzione e la nostra democrazia». Con questo slogan è nato nel Pollino il Comitato territoriale per il No al referendum costituzionale. Dietro lo slogan tagliamo i costi della politica con l’abolizione del Senato, «si cela la maldestra volontà di ridurre gli spazi di partecipazione democratica dei cittadini con la sostituzione di un Senato di nominati anziché di eletti» scrivono i membri del comitato. Secondo gli oppositori al referendum costituzionale «ancora una volta ci vogliono far credere che la riforma» quella proposta dal Governo Renzi per l’abolizione del Senato, «sia necessaria alla semplificazione della macchina amministrativa, invece è il palese smantellamento di un sistema democratico parlamentare scritto dalla nostra Costituzione». Così anche in nome ed in memoria di coloro che sono morti «per lasciarci in eredità la migliore Costituzione democratica del mondo ci mobiliteremo pe la sua difesa» scrivono. A Castrovillari la prima riunione molto partecipata e piena di contenuti che ha di fatto dato vita alla costituzione del Comitato per il No. «Vogliamo contare con il nostro voto – è stato esplicitato durante l’incontro – e scegliere chi ci rappresenterà nelle istituzioni democratiche, non vogliamo delegare la scelta ad una classe politica che alimenterà solo la vendita di posti di potere. Perché un Senato di nominati dalla politica, che non potrà svolgere nessun ruolo fondamentale nella macchina amministrativa e democratica, perché impegnati a svolgere i ruoli di Sindaci e Consiglieri regionali, non fa altro che deformare in senso autoritario il nostro Ordinamento costituzionale, senza diminuirne né i costi, né i tempi». Si teme infatti che questa nuova formula sia solo «il parcheggio di chi non avendo avuto un posto al sole nelle stanze del potere» verrà mandato al Senato, che diventa la camera di «compensazione dei giochi di potere, caricandone i costi sulle spalle dei cittadini tutti. A tutto ciò si aggiunge la riforma elettorale con l’Italicum e l’inganno è servito». Alla presidenza del comitato è stata delegata Rosanna Anele che sarà coadiuvata da una segreteria composta da una componente territoriale. Quello che si teme è un rischio «chiaro e fondato» che è quello di avere «un uomo solo al potere come nelle migliori pseudo democrazie autoritarie e plebiscitarie del primo novecento degenerate nelle dittature fasciste e naziste, al quale non vogliamo tornare».