FRASCINETO – E’ l’avvocato Gennaro Rizzo (nella foto) il coordinatore della Lega a Frascineto. In questi giorni, nel continuo lavoro di radicamento del partito di Salvini nella provincia di Cosenza, il segretario provinciale Bernardo Spadafora ha nominato l’esponente arbereshe. «La lega di Salvini – ha affermato Spadafora – è l’unico partito che, svincolato dalle logiche partitiche calabresi, è in grado di dare risposte adeguate e concrete ai tanti problemi della Calabria e del meridione, a differenza di quanto ha sempre fatto la vecchia politica locale e meridionale in genere». Lo stesso Gennaro Rizzo con entusiasmo ancor prima delle elezioni politiche del 4 marzo ha inteso rapportarsi con il segretario provinciale Bernardo Spadafora e con il segretario regionale, Domenico Furgiuele, manifestando l’intenzione e la volontà di impegnarsi politicamente sul proprio territorio con entusiasmo e capacità. Per il segretario provinciale Bernardo Spadafora «l’adesione del giovane professionista Gennaro Rizzo al quale è stato affidato il coordinamento di Frascineto rappresenta un ulteriore tassello per la costruzione di un partito radicato sul territorio che guarda con interesse le nuove generazioni nell’ottica di costruire una nuova classe dirigente che possa sostituire il ceto politico attuale dominante che tanti danni ha arrecato alla Calabria e ai calabresi. Un progetto ambizioso ed importante che per la Lega rappresenta una grande scommessa. Quella di dare al Sud e alla Calabria una grande opportunità di cambiamento e di reale rinnovamento nella discontinuità e nel ritorno alla politica vera, quella che premia la militanza e l’impegno quotidiano sorretto dalle idee e da un progetto politico collettivo ed in grado di dare le risposte che i calabresi attendono da anni dopo essere stati traditi da chi con la politica ha pensato solo a se stesso a mai alla collettività». «Ho condiviso ed apprezzato, da subito, il modus operandi, della Lega Calabria – ha commentato il neo coordinatore di Frascineto, Rizzo – teso ad evitare qualsiasi contaminazione ed apertura dell’organizzazione del partito ad agenti esterni che, seppur ritenuti pesanti elettoralmente, sono pericolosamente recidivi nella mala politica regionale e locale».