Lo Polito: nel 2020 non mi ricandido. Pronta la classe dirigente che saprà fare meglio di me

festa unita amministrazione

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CASTROVILLARI – Il passaggio del testimone è pronto. Dopo l’esperienza maturata con il primo mandato (interrotto bruscamente dalla famosa firma notarile dei 9 consiglieri dimissionari che portarono alla sua caduta), la rielezione per pochi voti alla seconda esperienza politico amministrativa Lo Polito è sicuro di non volersi ricandidare alla guida della Città di Castrovillari. Lo aveva detto da tempo e lo ha ribadito ieri sera, nel corso del confronto aperto con la città (pochi) e la stampa (assente, eccezion fatta per la nostra testata) durante la Festa de L’Unità. «Non si può fare il Sindaco a vita» – ha ribadito – ma soprattutto in questi anni «abbiamo aiutato a crescere una classe dirigente coesa e che parla una lingua comune che sono sicuro saprà fare bene e meglio di me». Tira le somme il Sindaco di centro sinistra di questi primi tre anni di amministrazione bis, con qualche «errore» ma tante «cose fatte». Alcune si vedono, come le opere inaugurate e recuperate, e tante altre «che non si vedono e che pesano» sulla bilancia del positivo fatto per questa città. Dai fitti passivi aglle iniziative in campo sociale «incrementando i servizi pur essendo venute meno tante risorse regionali», la crescita dei settori immateriali, le importanti manifestazioni comunali che hanno percepito fondi dai bandi regionali che hanno «permesso di lavorare a tante maestranze locali». Un grande lavoro per la città «comunicato male» ammette il primo cittadino scoprendo uno dei punti dolenti della sua azione amministrativa. Ma non si nasconde davanti alle difficoltà e fibrillazioni che pure hanno animato la sua consiliatura, senza tralasciare le cifre importanti di ciò che è stato fatto e che forse pochi sanno. E tanto ancora c’è da fare nei prossimi due anni che portano alla fine della sua esperienza amministrativa. Da giorni è pronto il progetto di «rifacimento delle strade cittadine» frutto di risorse che «non possono rimanere bloccate». Uno dei punti nodali è il potenziamento della macchina comunale che soffre – come dirà il consigliere comunale Nino La Falce – «della carenza di organico» alla quale però si sta lavorando con il solito «spirito del fare» per permettere di consolidare un ambito che serve per dare all’azione politica «quello sprint giusto» come sottolinea Gerry Rubini che «deve arrivare anche dagli assessori» per portare la città ad essere migliore e più efficiente alla fine di questa esperienza di governo di centro sinistra. «Prima di andare via – promette Lo Polito – dobbiamo portare a termine gli impegni che abbiamo preso con i cittadini». E’ Nicola Di Gerio ad evidenziare come ci sia stata una «continuità» tra il primo ed il secondo Lo Polito che ha voluto dare «attenzione alle attività produttive» portando il rinnovamento dell’area Pip e puntando attenzione «sull’area industriale in sinergia con la Regione Calabria». Un lungo mandato amministrativo nel quale si è dato sfogo alle «buone pratiche amministrative» ridando slancio alle «municipalizzate che sono il “braccio armato” del Comune» – ha ribadito Rubini – e che con il centro sinistra «hanno assunto nuove forme e sono state affidatarie di nuovi servizi» che le hanno permesso di crescere sul mercato. Passaggi fondamentali per la città vissuti nell’ottica del «noi» che è la «base di partenza per candidarsi ad elezioni future» uscendo dai personalismi che troppo spesso hanno fatto male alla città ed alla politica. «La città all’esterno è percepita come quella del “no” (per via dei tanti «integralismi» provenienti dal mondo delle Liste Civiche) e noi la dobbiamo far rivalutare anche in termini di immagine all’esterno». Ma sono i numeri sciorinati dal presidente del consiglio, Piero Vico, per esempio nel campo dei servizi sociali a dare una idea di quanto si sia fatto e sia rimasto sotto traccia. Circa 8000 pasti offerti ai bisognosi, 51 persone in assistenza domiciliari, oltre 11mila ore lavorative di assistenza psicologica sono solo alcuni dati che sottolineano la capacità dell’amministrazione di «guardare all’individuo senza preferenza di razza o nazionalità» come invece vorrebbero alcune derive che oggi siedono anche tra i banchi del Governo. Il riferimento è alla compagine della Lega Salvini che proprio domenia, tra l’altro, in città festeggia la sua prima festa con lo slogan “prima gli italiani”. Castrovillari come cantiere aperto, insomma, con le tante opere messe in campo e raccontate in un «video sulle cose fatte» diffuso proprio in occasione della Festa de L’unità sui canali social istituzionali del Comune di Castrovillari, che ha saputo riconoscersi anche come «città festival» – ha concluso Antonio Notaro – grazie ad una «intuizione dell’amministrazione che ha puntato sulle manifestazioni consolidate» pensando ad un brand che la rende «unica rispetto a tante altre realtà». Ora è tempo di pensare al futuro, guardando agli anni che restano da amministrare. Con un «progetto ed un programma» che sappia essere il biglietto da visita migliore per passare il testimone alla nuova classe dirigente che «saprà fare bene e meglio di me». Il toto nomi per il nuovo candidato a Sindaco del centro sinistra può inziare.