La “vera” Lega è quella di Leo Battaglia. E’ polemica sulle nomine del referente cittadino.

battaglia e aronne

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CASTROVILLARI : C’è attrito in casa Lega ai piedi del Pollino. A poche ore dalla nota stampa del coordinatore organizzativo area Settentrionale/Pollino Gennaro Rizzo sulle nomine dei referenti cittadini della zona tra cui quello di Castrovillari, il coordinamento cittadino e gli iscritti della Lega prendono “subito le distanze” da quanto afermato dallo stesso. Attraverso una nota stampa si dicono “increduli” per quanto appreso dalla stampa e “prendono le distanze dalla fuga in avanti del signor Gennaro Rizzo, di aver nominato la suocera Katia Ianni e la moglie Valentina Brasca come membri del nuovo direttivo cittadino nonché del vice responsabile Andrea Adduci e la fidanzata Mariagrazia Perfetto che già da tempo avevano preso le distanze dal partito della Lega  più volte criticato in passato anche sugli organi di stampa” . Gli iscritti della Lega “ ringraziamo inoltre la disponibilità del Signor Rosario Chiappetta che nessuno ha avuto il piacere di conoscere , ma qualsiasi decisione sul futuro di Castrovillari e degli incontri amministrativi saranno decisi dagli iscritti di Castrovillari” si precisa nel comunicato stampa dove si mette in evidenza come “ la vera Lega di Castrovillari che già nei giorni scorsi ha partecipato agli incontri regionali organizzando anche un pullman per la visita di Matteo Salvini a Reggio Calabria per ringraziare gli elettori, attende l’incontro con il commissario regionale on. Cristian Invernizzi per seguire il “Caso Castrovillari” e attendere le uniche considerazioni ufficiali che rilascerà il partito guidato da Invernizzi”. La Lega a Castrovilari è oggi rappresentata da due persone secondo il Coordinamento, infatti “tutti gli iscritti residenti e attivi su Castrovillari rinnovano la fiducia al responsabile Lega Leo Battaglia e al responsabile Lega Giovani Nicola Aronne che hanno portato il partito in città al 17,10 %. Fare politica è una scienza, una voglia di mettersi al servizio degli altri senza offendere la storia, l’identità, la cultura di un territorio ed una città che non può tradursi ad una bella “scampagnata di famiglia””.