La maggioranza compatta sulla incompatibilità di D’agostino

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dagostino antonioCASTROVILLARI – Dieci giorni per decidere se rimanere consigliere comunale o scegliere di continuare la sua esperienza di informatore ambientale. Il consiglio comunale di Castrovillari nella seduta di ieri sera si è schierata compatta sulla incompatibilità di Antonio D’Agostino, consigliere di minoranza che dal 17 ottobre ha preso il posto del dimissionario (per motivi professionali) Onofrio Massarotti tra le fila della minoranza. In seguito alla sussistenza dei requisiti d’incompatibilità, stimati dal Segretario generale, Angelo Pellegrino, a partire da riferimenti giuridici offerti all’assise per le prestazioni di servizio che svolge D’agostino in Comune con un progetto dedicato alla sensibilizzazione pubblica per la raccolta differenziata e qualità ambientale, hanno votato favorevolmente i consiglieri di maggioranza Era Rocco, Nino La Falce, Antonio Notaro, Nicola Di Gerio, Angela Lo Passo, Carlo Lo Prete, Piero Vico e Gerry Rubini; contro si sono espressi i consiglieri di minoranza Ferdinando Laghi, Sara Astorino, Maria Antonietta Guaragna, Peppe Santagada e Francesco Battaglia. Si è astenuto il diretto interessato. Entro dieci giorni, però, D’Agostino, potrà presentare le sue controdeduzioni e osservazioni alla contestazione, mentre, successivamente, il Consiglio dovrà determinarsi definitivamente. I lavori sono stati aperti da una relazione del presidente Vico che ha spiegato le ragioni della seduta, comunicando, inoltre, l’assenza per motivi personali, del Sindaco, Domenico Lo Polito. Mancavano pure i consiglieri Giuseppe Oliva e Fernando Loricchio. La discussione, tra maggioranza e minoranza, si è tenuta anche a partire da una relazione del segretario generale, consegnata ai consiglieri e corredata da pareri ministeriali, provenienti da sentenze della Cassazione nonché dagli articoli del Testo Unico sugli Enti Locali, per esprimere e rendere le cause ostative alla permanenza in Consiglio del subentrato e discendenti dal tipo di rapporto che intrattiene con il Comune in qualità di prestatore di servizio nella veste di informatore ambientale per sensibilizzare i cittadini. Nettamente contrari a tale lettura, con una serie di approfondimenti suffragati da esempi ed interpretazioni giuridiche che, entrando nel merito, hanno cercato di far riconsiderare le motivazioni sull’inconsistenza della conflittualità configurata- secondo la maggioranza in seguito agli elementi acquisiti dal Segretario- per il ruolo svolto dal consigliere e per il tipo di rapporto a termine dello stesso che non è- hanno espresso in più modi- un prestatore professionale e quindi operatore economico, i contributi dei consiglieri Santagada, Astorino, Guaragna e Battaglia. Quest’ultimo ha, per altro, richiamato l’Amministrazione e la maggioranza chiedendo d’interessarsi più dei problemi in cui langue la città che di situazioni inesistenti come quella posta all’attenzione. Mentre, i colleghi di minoranza hanno stigmatizzato il modo con cui, ancora una volta, venivano affrontate in maniera unilaterale le questioni. Prima di scendere in Consiglio- hanno stigmatizzato- il punto poteva essere discusso e approfondito meglio in Commissione tra maggioranza e minoranza per verificare meglio il da farsi. A sostenere, invece, le risultanze esposte- come pervenute nelle indicazioni raccolte dal segretario generale- alla luce delle normative vigenti, i consiglieri Di Gerio e Rubini a nome e per conto della maggioranza, senza nulla togliere- hanno pure sostenuto- all’onesta della persona. Prima della votazione lo stesso consigliere D’Agostino ha preso la parola, rilanciando alla maggioranza come si svolgeva il suo servizio: prettamente esecutivo, a scadenza, senza carattere della continuità- ha richiamato riprendendo pure le motivazioni dei colleghi di minoranza- spiegando inoltre che , all’inizio, non sarebbe assolutamente subentrato se avesse riscontrato nelle leggi chiarezza a riguardo circa i problemi che susciterebbe lo svolgimento della sua attività nell’Ente e ricoprendo la carica di consigliere. Da qui ha ricordato pure l’onesta con cui svolge il servizio affidatogli nel progetto che – ha detto concludendo – non infrange alcun principio etico o giuridico e tanto meno compromette l’ente pur ricoprendo la carica di consigliere.