CASTROVILLARI – Ridimensionare i progetti Cas attraverso le nuove domande che verranno fatte per lo Sprar. E’ uno degli obiettivi dell’Amministrazione Comunale emerso ieri durante il Consiglio Comunale che ha discusso (su proposta delle Liste Civiche) della questione inerente l’allocazione e ospitalità degli immigrati arrivati in città da pochi giorni. Due le posizioni emerse (maggioranza e una gran parte dell’opposizione) in alcuni versi anche simili per contenuto forse non per forma. Da una parte la crescita culturale di una città che deve saper accogliere, rispondendo ad un messaggio d’aiuto, queste persone. Ed è ciò che ha evidenziato la maggioranza durante i suoi interventi confermando di partecipare alla prossima scadenza del bando della Prefettura per ampliare i posti nello Sprar in città. Dall’altra, pur evidenziando l’importanza dell’integrazione e dell’accoglienza, la minoranza, ed in particolare le liste Civiche hanno stigmatizzato l’inadeguatezza, inadempienza ed inerzia dell’Amministrazione e della maggioranza nel rapportarsi, sin dall’inizio e nel percorso scelto dello S.P. R.A.R, a questa ospitalità straordinaria che, sempre secondo l’opposizione, per una lentezza nel completamento dell’apposito progetto avviato dall’Amministrazione e poca vigilanza di questa, ha determinato la richiesta dell’Ufficio Territoriale del Governo di aumentare le presenze e quindi la realizzazione di un Centro per l’accoglienza straordinaria degli immigrati in città, su disponibilità di un privato, che preoccupa e che non può essere assunto nel breve futuro come modello. A tal riguardo i Consiglieri Santagada e Guaragna nel rimarcare “le scelte” che questa amministrazione “sta subendo in maniera vergognosa” hanno ribadito la mancata attivazione degli amministratori alle richieste della Prefettura datate 16 febbraio 2017 che avrebbero forse scongiurato l’apertura dei Cas in città. Risposte che sono poi arrivate dai banchi della maggioranza a partire dal Sindaco, Domenico Lo Polito, con gli Assessori Pino Russo e Francesco Dorato, oltre i consiglieri, Era Rocco, Dario D’Atri, Carlo Lo Prete, Gerry Rubini e Nicola Di Gerio che hanno spiegato le scelte che hanno indotto – dopo valutazioni interne e più passaggi pubblici – a scegliere senza esitazioni lo S.P.R.A.R per una integrazione reale di queste persone (come è stato riconosciuto dallo stesso Ministero in una visita in città) e in una visione di risorsa e accoglienza diffusa, progressiva accorta agli eventi in successione, ma sempre comunque legata al ruolo pubblico dell’istituzione alla luce, tra l’altro, dell’accordo ANCI/Ministero dell’Interno, siglato per questa eccezionalità internazionale di sbarchi nel Mediterraneo. In particolare il consigliere Lo Prete, spiegando quello che è l’iter burocratico per le domande di richiesta al bando dello Sprar, ha evidenziato come l’integrazione non debba essere solo un fatto di numeri (giustificando probabilmente il motivo per cui Castrovillari solo ora farà ulteriore domanda per aumentare lo Sprar) ma debba essere soprattutto un un discorso di progettualità e di fini sociali. Contro le ubicazioni ghetto ed i CAS si sono espressi tutti a partire dalla maggioranza, decisamente incline ad una accoglienza vera seguita dall’ente pubblico invece che affidata al privato con il quale – è stato affermato – ”il rischio interesse e sfruttamento è alto”. Ciò è stato affrontato con diverse chiavi di lettura anche nel momento di recepimento delle valutazioni provenienti dai cittadini e rappresentanti di associazioni e forze politiche, espresse con specifici e schietti contributi da Franco Miglio, Roberto Senise, Silvio Carrieri, Luca delle Cave, Nicola Aronne, l’ex Sindaco di Acquaformosa, Giovanni Mannoccio, Vincenzo Pippa, Giovanna D’Ingianna e Vincenzo Ventura per i quali ciò che sta accadendo e si sta evolvendo per i continui sbarchi deve impegnare di più e meglio ciascuno, mettendo insieme ogni esperienza e capacità di adoperarsi. I contraddittori in consiglio, a partire dalla delicatezza di queste realtà, hanno fatto rilanciare alle Civiche la marcata richiesta, non nuova, di effettivi coinvolgimenti anticipati a tutti i livelli, con opportune comunicazioni per aiutare meglio il cammino e la conoscenza di questi difficili processi storici che necessitano di chiarezza – è stato detto- compartecipazione e collaborazioni pure tra Comuni vicini. Dalla minoranza -con opportune differenziazioni – sono arrivati richiami ripetuti per risolvere al meglio i problemi di vita e residenzialità di tutti i cittadini senza distrarre economie. Proprio su quest’ultima preoccupazione la maggioranza ha ribadito più volte e in più modi, con carte alla mano, che gli immigrati non levano nulla ai castrovillaresi specificando attraverso la consigliera Era Rocco come e da dove arrivano le risorse degli immigrati attraverso un contraddittorio con il consigliere Battaglia. Proprio Battaglia, è stato protagonista, prima dell’inizio del Consiglio Comunale, di un sit-in (al quale hanno partecipato un centinaio di persone) dinanzi al palazzo di città a cura delle varie espressioni del centrodestra ( Movimento nazionale per la sovranità, Idea per Castrovillari, Forza Italia, Alternativa Sociale per Castrovillari, Fratelli d’Italia e Democrazia Cristiana). In questo contesto, così come anche affermato da Leo Battaglia e durante il Consiglio da Francesco Battaglia si è ribadito di “non essere razzisti, di non essere contro l’accoglienza, ma di essere contro il businnes dell’accoglienza. I veri razzisti sono coloro che lucrano su questa povera gente”.