I giovani dem: vogliamo una rappresentanza del territorio alle Politiche 2018

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POLLINO – Si augurano che la loro «volontà sarà tenuta in considerazione per il bene del nostro Partito ma, soprattutto, dell’Italia perché l’unica coalizione seria e credibile per il Governo del nostro Paese è quella del centrosinistra». I Giovani Democratici del Pollino si uniscono alla richiesta pervenuta nelle settimane passate a firma dei Segretari dei circoli del comprensorio per avere, alle prossime consultazioni politiche, un candidato «che sia rappresentativo del nostro territorio, che conosca le problematiche, e che da riformista, proponga delle soluzioni. Un candidato che conosca, viva e ami il proprio territorio, una personalità espressione di quest’ultimo e del partito locale, così che questo possa affacciarsi serenamente alla prossima sfida elettorale». Insomma non una scelta calata dall’alto, ritrovandosi a dover sostenere la candidatura di qualcuno che «non viva il territorio del nostro collegio che, di certo, porterebbe molti militanti a perdere l’entusiasmo e la voglia di combattere una battaglia così delicata e fondamentale, con conseguenti esiti elettorali negativi». La presa di posizione dei giovani dem arriva anche alla luce della recente inchiesta del settimanale “L’Espresso”, che qualche settimana fa, racconta di come i ragazzi del Duemila, cioè i diciottenni che il prossimo 4 marzo si troveranno per la prima a volta a esercitare il diritto di voto, sarebbero propensi – secondo l’inchiesta giornalistica – «a votare il Partito Democratico». Per questo i giovani del Partito Democratico si augurano che «la nostra voglia di impegnarci non venga intaccata da scelte scellerate che non tengano in considerazione la volontà territoriale. La difficile fase politica nella quale viene a cadere l’imminente campagna elettorale impone un impegno davvero immane». «Ci aspettano mesi difficili e complicati, che ci piacerebbe vivere in maniera appassionata, forti delle tantissime risorse e azioni messe in campo dai Governi Renzi e Gentiloni».