SARACENA – I conti non tornano al Comune di Saracena. E’ ciò che si evidenzia nella nota stampa del gruppo consiliare di opposizione “Saracena in Comune” che critica aspramente l’attuale Governo cittadino. “Entro il 31 marzo il Consiglio comunale dovrà approvare il bilancio di previsione per l’anno in corso e ancora non si sa nulla sullo stato dei conti del comune. Quello di un possibile dissesto o pre-dissesto, di disavanzi o debiti stratosferici, è diventato un argomento di cui si parla solo nei bar e nei capannelli in piazza, ma non nelle sedi ufficiali e per bocca del sindaco e degli amministratori” si legge nella nota che fa rifermento all’ultimo Consiglio Comunale di dicembre dove “si è deciso di non adottare alcuna misura correttiva per come la Corte dei conti espressamente chiedeva, rinviando tutto all’anno in corso, come se si trattasse di un adempimento “ordinario”, una cosa da poter decidere a piacimento. Un fatto gravissimo, incomprensibile. Sarebbe interessante sapere chi ha consigliato al sindaco di muoversi in questo modo”. Cosa accadrà e soprattutto “ cosa farà ora la Corte dei Conti? L’ha scritto a chiare lettere nella delibera n.141/2018: “In difetto, si procederà al blocco dei programmi di spesa non obbligatori ai sensi dell’art.148-Bis del D.lgs. 18 agosto 2000, n. 267. C’è il rischio, concretissimo, che nei prossimi anni si potrà gestire soltanto l’ordinaria amministrazione. Un comune in amministrazione controllata, come una qualsiasi azienda fallita”. Nel frattempo, “mentre non è chiaro cosa dovrebbe fare la Fondazione alla quale hanno aderito (impegnandosi a versare 15 mila euro), è andato via anche il responsabile dell’ufficio finanziario preso in prestito dal Comune di Mormanno, professionista competente, che, siamo certi, avrebbe potuto dare una grossa mano al Comune in questo momento. Secondo i consiglieri Pandolfi e Spinelli quello odierno è “un comune allo sbando, una sorta di “8 settembre”per Saracena.Davvero un capolavoro, non c’è che dire. Che si somma ad altri capolavori, sui quali anche recentemente siamo intervenuti (Novacco, rifiuti, tasse, ecc.). Avevano promesso l’”operazione verità” sulla gestione della precedente amministrazione, rischiano di finire essi stessi sul banco degli imputati”. Dispiace dirlo – conclude la nota ” ma si sta verificando esattamente quello che avevamo previsto. Una compagine amministrativa non all’altezza del proprio compito, che, a fronte di una eredità amministrativa pesante, sta dimostrando di non avere per niente il polso della situazione”.