CATANZARO – Giuseppe Graziano rimane seduto sul suo scranno di Consigliere Regionale. L’esponente politico eletto nella Casa delle libertà, dopo che il primo grado era stato favorevole a Gianluca Gallo l’ex consigliere che ha appunto fatto il ricorso, continua ad esercitare il ruolo avuto grazie al consenso elettorale in quanto la Corte d’Appello di Catanzaro ha disposto la sospensione del giudizio in merito alla presunta illegittimità elezione del consigliere regionale della Calabria e la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale. La geografia politica del Consiglio Regionale rimane per ora così. Nel dispositivo emesso ieri dalla Corte d’Appello si legge che visto l’articolo 23 della legge 11 marzo 1953 numero 87, hanno dichiarato rilevante la possibilità di violazione all’articolo 51 della Costituzione. Che nelle more tutela chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive. Il quale ha diritto di disporre del tempo necessario al loro adempimento e di conservare il suo posto di lavoro. “La Corte d’Appello – dichiara l’Avv. Alfredo Gualtieri uno dei tre difensori di Graziano a nome dell’intero pool di difesa – ha accolto la tesi che abbiamo sostenuto sin dal primo grado di giudizio, emettendo una decisione che fa “giurisprudenza” poiché è la prima volta – dopo tanti anni di vigenza della norma – che una eccezione di tal genere viene proposta in sede giudiziaria. Siamo soddisfatti per la decisione responsabile ed ineccepibile del Collegio Calabrese ed attendiamo fiduciosi anche il verdetto della Corte Costituzionale. Il ricorso di Gianluca Gallo era fondato su l’ineleggibilità di Graziano perché non avrebbe rispettato i tempi per l’aspettativa dal Corpo Forestale in cui allora rivestiva il ruolo di Comandante Regionale. Proprio Gallo ieri attraverso la sua pagina social è intervenuto in merito alla disposzione della Corte e che riportiamo: “Ormai saprete: la Corte d’Appello di Catanzaro ha deciso che gli atti del giudizio elettorale che mi riguarda, e per il quale in primo grado il Tribunale catanzarese aveva riconosciuto le mie ragioni, devono essere trasmessi alla Corte Costituzionale. Va verificata la legittimità delle norme che regolano l’eleggibilità dei candidati. Sino ad allora, di fatto, in Consiglio regionale tutto resta com’è. Ma non per questo verrà meno (o conoscerà pausa) l’impegno politico: nell’attesa che la Corte si pronunci, indipendentemente da quel che sarà il verdetto, prosegue il lavoro per radicare sul territorio “La Calabria che vuoi” e per sostenere le ragioni dei territori. Avanti, senza incertezze. Grazie a chi ha deciso di esserci fin qui e a chi vorrà esserci in nome di un’idea, di un sentimento, di un sogno di riscatto”. Certamente molto soddisfatto è Giuseppe Graziano come si evince dalla sua dichiarazione: “ I cinque punti che portano sulla strada della vittoria. Costituzione, sovranità popolare, giustizia, correttezza formale, passione per la politica, sono tutti con noi” ha affermato Graziano. “Grazie a tutti coloro che hanno sempre creduto ed avuto il coraggio di cambiare”.