SARACENA – E’ candidata all’Assemblea nazionale nel collegio Cosenza 2 nella lista “Calabria per Martina”, al secondo posto, a sostegno della candidatura di Maurizio Martina alla Segreteria nazionale. Cristiana Viola, segretaria cittadina del Pd a Saracena, ha scelto di sostenere il segretario reggente per la «parola “oltre” che caratterizza la mozione: sostenere la necessità per il Pd di voltare pagina e andare avanti non significa rinnegare la stagione precedente, che va rivendicata con orgoglio e difesa con passione perché i governi a guida Pd non sono stati un errore ma un valore. Abbiamo vissuto un’importante stagione di ampliamento e ridefinizione dei diritti, abbiamo rimesso in moto l’economia e abbiamo introdotto per la prima volta nella storia una misura di contrasto alla povertà. Il mezzogiorno è tornato finalmente ad essere una priorità dell’agenda governativa e la questione meridionale è tornata centrale insieme alla questione ad essa imprescindibilmente legata del Mediterraneo. L’esperienza dei governi Renzi e Gentiloni deve essere d’ispirazione nel formulare una proposta politica da proporre al Paese, perché fare opposizione non significa limitarsi a condannare gli errori degli altri ma offrire una visione alternativa. La decisione di sostenere la mozione Martina è inoltre motivata dal fatto che è stato l’unico dei tre candidati a prendere nella sua mozione un impegno fondamentale: mai un’alleanza con il Movimento 5 Stelle. In questo impegno sta il senso del nostro essere alternativi a chi preferisce l’assistenzialismo al lavoro, a chi sceglie di farsi propaganda con l’odio ostacolando il salvataggio di persone in mare, a chi preferisce l’Italia della decrescita infelice rispetto allo sviluppo economico sostenibile. La mozione Martina è intrisa di un riformismo radicale che mette al centro la politica e il rispetto dello spirito istituzionale. Maurizio Martina è tornato a parlare di riforme costituzionali: la proposta di riforma costituzionale purtroppo sconfitta nel referendum del 2016 è stata il punto più avanzato di un progetto politico che mirava a ridisegnare le istituzioni repubblicane in senso più moderno, efficiente e democratico. La mozione inoltre tiene come punto fermo una delle sfide fondamentali per l’Italia e l’Europa dei prossimi anni: la difesa della società aperta. Il vero processo da governare non è infatti l’immigrazione bensì l’integrazione. È per questo che nella mozione Martina viene riaffermata con determinazione la necessità di approvare la riforma della cittadinanza ius soli/ius culturae».