Catapano: basta con gli uomini soli al comando. Zingaretti è l’uomo giusto per ridare slancio al Partito Democratico

catapano intervista

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FRASCINETO – Dalla sua postazione «in trincea come la gran parte degli amministratori» sa bene che la gente è «stanca di un uomo solo al comando». Per traghettare il Partito Democratico in una nuova fase serve una figura che sappia «vincere e convincere», che sia capace di «esporre quello che dice in maniera semplice, e soprattutto che stia in mezzo alla gente». E questa persona, a livello nazionale, è Nicola Zingaretti verso il quale Angelo Catapano, Sindaco di Frascineto, dichiara la sua attenzione politica e sintonia di modi di fare. E mentre il Calabria il dibattito politico si anima sia in vista del congresso nazionale e regionale del Partito il sindaco arbereshe ha le idee chiare su cosa si debba fare: «se la politica ha ancora un senso quello di cui si deve discutere deve essere fatto negli organi di partito». Il rimando chiaro è alla parata dei Sindaci a sostegno di Oliverio. Prima pochi, poi in numero sempre crescente. Ma la sua firma sotto quel documento a sostegno del governatore uscente non c’è perchè la «discussione – secondo Catapano – va fatta all’interno di un partito che sia propositivo e lanci delle idee che facciano capire a tutti che forse qualcosa non ha funzionato e dobbiamo essere noi a dare la ricetta». Poi si spinge oltre. «Il secondo mandato certo non si nega a nessuno ma questa decisione va assunta negli organisimi di partito». Dopo le dimissioni di Magorno anche in Calabria – come a Roma – c’è bisogno di «ricostruire un partito e chi dice che deve essere chiuso forse è l’ultimo arrivato e dimentica che il Pd ha una lunga storia che non può essere dimenticata, che parla della fusione di due realtà importanti che hanno scelto di stare insieme». Ma oggi è «urgente smuovere le acque», scegliere «persone credibili che abbiano lavorato per la gente e tra la gente in difesa dei territori». I problemi ereditati da Oliverio «non sono colpa sua – afferma il sindaco di Frascineto – anzi li sta affrontando, vedremo poi se in maniera giusta». Ma il Pollino è sommerso di emergenze, «la prima quella sulla sanità» che ci «costa un sacco di soldi». L’ospedale di Castrovillari non «riesce a dare risposte alle necessità della gente, pur avendo validi professionisti». Senza parlare dei collegamenti (viari, ferroviari, automobilistici), altro punto che «va discusso e rivisto» partendo dai territori e dalle sue esigenze. Assistiamo ad una «fuga di cervelli che denota che c’è qualcosa che non funziona. La Calabria e questo territorio avrebbero bisogno di bassa fiscalità capace di attrarre investitori, così si crea occupazione. Può essere una ricetta, non so se mai qualcuno la ascolterà». Ma quel che è certo è che di queste ed altre cose, come le candidature, si discute in partito. «Io non sono per un uomo solo al comando, sono per la politica che risolve i problemi. Quello che rimprovero ad Oliverio è che per ora non c’è la politica nella sua azione di governo. Si è avvalso di tecnici anche bravi, ma i problemi sono rimasti». E l’esortazione è verso quei «colleghi sindaci che la pensano come me» e dei quali non ne condivide alcune scelte (come firmare il documento a sostegno di Oliverio) ma la accetta, e verso la Segreteria Provinciale perchè «si attivino affinchè la discussione avvenga in partito. Se vogliamo essere competitivi con le altre forze politiche che ci hanno sbeffeggiato bisogna andare a fondo ai problemi». L’uomo che sta intraprendendo la strada giusta è Nicola Zingaretti, che ha «dimostrato di avere meriti per condotta morale e nei fatti» in una regione dove i Cinque Stelle hanno stravinto e hanno conquistato anche il governo della Capitale. Esiste uno Zingaretti calabro? «Non so se c’è ne uno – chiosa – ma tanti giovani e meno giovani vedono in lui un modello da seguire».