Altomonte. Amministrazione ed opposizione discutono di stracci e bandiere

tabella altomonte strappata

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ALTOMONTE – Per l’ex Sindaco di Altomonte ed oggi leader dell’opposizione, Giampietro Coppola, l’ennesima uscita sui social del primo cittadino di Altomonte, Peppino Lateano, è da «censurare» per la sua «scarsa eleganza». Preso ad «auto-incensarsi – scrive sarcastico Coppola – non si rende conto di essere poco obiettivo, poco attento e di cadere, a volte, nel ridicolo». In questi giorni pre-Festival su Facebook il sindaco «si vanta e si gloria di ogni cosa, anche piccolissima e di normale gestione, che viene fatta, denigrando continuamente chi lo ha preceduto». Come ad esempio per «aver comprato venti bandiere nuove (dicendo che gli altri esponevano stracci) e non si guarda che da mesi e mesi i numerosi cartelloni turistici e gli striscioni di “Benvenuti ad Altomonte” pendono a pezzi allo svincolo autostradale e altrove, indecorosi biglietti da visita per i tanti che transitano sulle nostre strade e dei (pochi) turisti che ancora vengono a vedere questa nostra bella terra, attratti dai monumenti e dalle opere d’arte e dai fasti del passato». Nei giorni scorsi poi si era annunciato l’arrivo di 11 pulman (oltre 500 persone) «con grande enfasi e promozione urbi et orbi su giornali e social» per poi vederne arrivare «appena 1 pullman (48 persone) per la delusione degli operatori turistici che ci avevano creduto davvero e si erano tutti preparati, anche con spese extra» continua Coppola. ma lo scontro maggiore è sui numeri del Festival di Altomonte da sempre evento di richiamo per la cittadina dell’entroterra calabrese che secondo l’ex amministratore dal 2014 ad oggi «registra un declino di presenze e di vendita di biglietti impressionante (con tanto di grafico offerto alla stampa), nonché ha perso quasi tutte le sponsorizzazioni, tranne quelle istituzionali (Edison ed Enel Green Power per 55.000 euro all’anno) lasciate dal “demonio” Coppola, e che permettono il cofinanziamento richiesto dalla Regione, che oggi è solo il 20%, mentre negli anni scorsi al Comune si chiedeva almeno il 50%. Una bella differenza». E come esempio Coppola offre i dati che parlano di 160.000 euro spesi per il programma che tutti conoscono e che «ha venduto zero biglietti al botteghino».