Vigilianza del Tribunale. Cambia la ditta. A rischio il lavoro degli ex vigilantes

tribunale castrovillari

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CASTROVILLARI – Dal primo giugno la tutela della sicurezza presso il Tribunale di Castrovillari non è più a carico dell’Assipol. La subentrante ditta Rti Codis/Orasis però ha deciso di non dare continuità ai lavoratori che da sempre svolgono il servizio di guardiania e sorveglianza all’ingresso del Palazzo di Giustizia «violando palesemente il Ccnl, la normativa vigente ed il capitolato di gara» spiega Andrea Ferrone, segretario generale Filcams Cgil. Una «illegalità» – continua il sindacalista – che si sta «consumando a danno di 4 operatori di vigilanza armata» e che mette a rischio anche il loro futuro occupazionale in quanto la ditta uscente «ha dichiarato che se la situazione non si sblocca procederà al licenziamento delle 4 guardie giurate, poichè personale in esubero». I lavoratori, infatti, non sono stati assorbiti dalla ditta subentrante al cambio di appalto e a far data dal 1 giugno «sono fermi e rischiano il licenziamento». La Filcams Cgil a tutela dei diritti di questi lavoratori nelle scorse settimane si è adoperata presso l’ente committente, procura della Repubblica di Catanzaro, per «sollecitare che il subentro della Rti avvenisse nelle modalità previste dalla legge, ovvero con l’assorbimento del personale esistente». Malgrado ciò però la ditta ha iniziato il servizio dal primo del mese di giugno inserendo in servizio nuovo personale. Ieri si è tenuta una riunione convocata dall’Ispettorato del Lavoro di Cosenza, per dirimere tale incresciosa situazione. Ma le aziende subentranti «hanno continuato – spiega la Filcams Cgil – a sostenere strumentalmente e con scarse motivazioni la loro posizione, di fatto contravvenendo al formale invito della Dirigente dell’Ispettorato di provvedere all’assorbimento del personale storico», Il sindacato manifesta così tutto «il suo sconcerto nonchè la preoccupazione per la sorte dei lavoratori». Alla luce di questi «gravissimi accadimenti – il Sindacato – ha prontamente richiesto l’intervento del committente, la procura della Repubblica di Catanzaro, ai fini di ripristinare una condizione di legalità e di attuare tutti i provvedimenti del caso. Non si escludono, qualora la situazione non si sblocchi velocemente, ulteriori e più incisive forme di lotta a tutela dei 4 lavoratori e delle loro famiglie».