Viadotto Italia, autorizzata la demolizione delle campate compromesse

viadotto Italia crollato

viadotto Italia crollato

 

LAINO BORGO – Ancora al centro dell’attenzione i lavori sul viadotto Italia, dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. Stamattina la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, con un provvedimento depositato dal procuratore facente funzioni Simona Musco e dal sostituto Simona Manera, ha autorizzato l’Anas a procedere alle attività di demolizione delle campate 11, 14, 15 e 16 del viadotto, la cui stabilità era stata compromessa nei mesi scorsi dal crollo costato la vita a un operaio. La decisione dovrebbe, quindi, consentire un’accelerazione degli interventi finalizzati alla definitiva riapertura del tratto autostradale interessato. Come si ricorderà, il crollo si verificò il 3 marzo scorso mentre erano in corso i lavori per la realizzazione del nuovo tratto autostradale tra Laino Borgo e Mormanno. L’evento provocò la morte di un giovane operaio rumeno, Adrian Miholca, che si trovava su un mezzo di cantiere, e la conseguente chiusura al traffico dell’arteria, con enormi disagi dovuti alla presenza di mezzi pesanti sulla rete viaria alternativa . Nelle scorse settimane, la Procura del capoluogo del Pollino, autorizzando la ripresa dei lavori di consolidamento del nuovo viadotto, aveva, tuttavia, escluso la demolizione delle opere indebolite dal crollo, alla luce di una perizia tecnica che segnalava alcuni problemi di sicurezza. Con il provvedimento odierno, la Procura prende, invece, atto dell’impegno dell’Anas «a provvedere a porre in opera un apposito sistema di protezione passiva delle pile». La magistratura autorizza, pertanto, la demolizione «in piena conformità alle segnalazioni evidenziate dai Ctu». Dal canto suo, l’Anas, come comunicato dal presidente Gianni Vittorio Armani ai magistrati, «al fine di gestire il rischio residuo derivante da un eventuale danneggiamento delle pile 13, 14, 15 e 16 per il paventato crollo degli impalcati 14, 15 e 16», provvederà a mettere in opera «un apposito sistema di protezione passiva delle pile, costituito da una struttura metallica di protezione, integrata da un terrapieno di opportuna altezza».