Vertenza Femotet. Qualcosa si muove. Casciaro: positivo incontro tra comune e ditta

Femotet operai

Femotet operai

 

CASTROVILLARI – “Eppur si muove” verrebbe da commentare alla luce dell’ultimo incontro sulla vertenza Femotet. Amministrazione e ditta, alla presenza del sindacato funzione pubblica della Cgil, seppur tra notevoli differenziazioni fra le parti in causa, pare abbiamo iniziato un «percorso costruttivo, che è utile perseguire fino in fondo, per consentire finalmente ai Lavoratori il soddisfacimento delle loro legittime aspettative». Vincenzo Casciaro, segretario generale comprensoriale della Fp Cgil, commenta così l’ultimo incontro. «Abbiamo colto uno sforzo da parte di tutti, affinché si possa uscire da questa grave situazione di stallo in cui le questioni si sono poste». Il contenzioso insorto tra il Comune di Castrovillari, da una parte, e l’Azienda Femotet spa dall’altra, si protrae ormai da molti mesi ed ha «finito per travolgere inevitabilmente le aspettative economiche dei 36 Lavoratori già dipendenti della Società di Igiene Ambientale, licenziati il 17 gennaio 2016 e da allora in attesa delle legittime spettanze maturate e non corrisposte, che vanno dalle retribuzioni di dicembre 2015 e gennaio 2016, alla 13’ e 14’ mensilità, alle ferie non godute, al trattamento di fine rapporto di lavoro». Le recriminazioni, da una parte o dall’altra, «sono dannose – aggiunge Casciaro – se diventano ostacoli insormontabili. Non riteniamo, in questo caso, di aver riscontrato una chiusura netta. D’altra parte, se il Comune di Castrovillari rivendica una serie di motivazioni che lo porterebbero ad azzerare il credito vantato dalla Femotet, è anche vero che la Società di Igiene Ambientale, e con essa tutto il Personale dipendente fino al 17 gennaio 2016, hanno fatto di tutto per garantire una buona qualità del servizio, affrontando una serie di difficoltà oggettive che sarebbero portate tutte in Tribunale in caso di mancato accordo sui crediti vantati. Gli stessi crediti che sarebbero più che sufficienti per garantire il pagamento di tutto quanto maturato dai Lavoratori, e non ancora corrisposto». Per questo movito il sindacato insiste «affinché lo spiraglio, da noi intravisto, possa aprirsi ad una soluzione definitiva, utile a soddisfare tutte le parti in causa; che, per noi, significa restituire ai 36 Lavoratori, dopo 14 mesi di attesa, ciò che è il frutto del proprio lavoro».