Undici indagati per la morte di Miholca sul Viadotto Italia

viadotto Italia crollato

viadotto Italia crollato

 

CASTROVILLARI – Adrian Miholca, l’operaio rumeno 25enne, morto nel crollo del Viadotto Italia il 2 marzo del 2015 fu mandato a lavorare senza le precauzioni del caso. Ed i lavori effettuati in quel tratto delicato della Salerno – Reggio Calabria furono svolti senza una progettazione idonea. Almeno è questo quello che emerge dalle indagini condotte dalla procura della Repubblica di Castrovillari e che ha iscritto nel registro degli indagati 11 persone che a vario titolo erano i responbili del procedimento, si occupavano della sicurezza nella fase di progettazione, erano i responsabili dell’opera di demolizione delle campate del viadotto auostradale più alto d’Europa, coordinavano la sicurezza, dirigevano il cantiere, ne erano a capo, o erano amministratori della ditta per la quale lavorava l’operai deceduto nel tremendo volo nel vuoto dopo il crollo della campata. Nella carte dei giudici sarebbe scritto nero su bianco che mancavano i progetti esecutivi definitivi, le valutazioni della sicurezza strutturale del viadotto Italia, il piano di sicurezza e coordinamento, il piano operativo di sicurezza. I lavori, poi, non sarebbero stati conformi al progetto e chi aveva il compito di valutare e controllare ha omesso di farlo. Nelle dichiarazioni rese oggi sul quotidiano “La gazzetta del Sud” dal procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla, c’è la sintesi di tutto questo. nell’articolo a firma di Luigi Cristaldi il procuratore capo di Castrovillari parla di «eccessiva genericità e superficialità delle procedure» eseguite. «Qui ce ne siamo accorti, perchè, purtroppo l’operaio che lavorava sul troncone è morto. Se non ci fosse stato nessuno se ne sarebbe mai accorto». Accanto alla indagine della Procura castrovillarese anche l’Anas ha aperto un filone d’inchiesta di cui non si sa ancora nulla. Gli undici indagati ai quali è stato notificato in queste ore l’avviso di chiusura delle indagini firmato dal Pm Manera insieme a Facciolla avranno 20 giorni di tempo per chiedere di essere ascoltati dai magistrati.