FIRENZE – La sostenibilità applicata all’industria del turismo, insieme alle nuove tecnologie che, se usate nel giusto modo, possono essere quella chiave di lettura aggiunta per connettere un territorio al resto del mondo ed esaltarne le bellezze. E’ la storia di River Tribe, il centro sportivo outdoor di Liano Borgo, che è stato protagonista, con il suo fondatore Antonio Trani, al BTO 2020 di Firene, l’evento italiano che mette insieme il traverl online e innovazione. All’interno della conference “Undertourism: proporre e commercializzare esperienze uniche di un’Italia nascosta” Antonio Trani ha dialogato insieme a Susanna Mensitieri, Coordinatore Master Turismo e territorio della Luiss, Italo Paltrinieri, Owner Rosso Frizzante srl, Dominik Calzone, Ceo Amavido, Antonio Samele, Cio Amavido, dell’esperienza avvincente e “folle” (come molti la consideravano all’inizio) di ritornare nel Sud e fare della propria storia e delle competenze – acquisite in tanti anni di lavoro in spedizioni internazionali sui fiumi del mondo – il valore aggiunto di una occupazione che permette di vivere a contatto con la natura. Sportivo professionista amante dell’avventura, grazie al rafting, Antonio Trani ha costruito un “luogo” – come lui stesso lo ha definito al pubblico della Leopolda di Firenze – dove il saper fare costruito in anni di viaggi attorno al mondo sono diventati il punto di forza per attrarre turismo e raccontare, in piena sintonia con la sostenibilità ambientale, il Pollino ed il suo essere una speciale montagna del Sud. Nel sud dimenticato da tutti, in un luogo che prima era una discarica a cielo aperto, bonifica il territorio e fonda la sua esperienza professionale River Tribe che oggi viene definito “1° centro outdoor in Europa” dal National Geographic Traveller UK June edition 2019 per numero di attività proposte eco sostenibili e per il “concept unico al mondo” e modello innovativo di turismo esperienziale. «Di questi giovani – ha dichiarato il sindaco di Laino Borgo, Mariangelina Russo – siamo orgogliosi perchè hanno testimoniato a tutti che con la formazione e lo sguardo nuovo sui propri luoghi di origine si può cogliere la bellezza e la forza per trovare la strada giusta che permette di valorizzare questo immenso patrimonio naturale che ci è stato dato da amministrare e che, unito alla cultura, alla gastronomia, alla storia e la tradizione, può davvero essere l’occasione di una economia duratura e sostenibile che permette al nostro territorio di presentarsi al viaggiatore come spazio unico da visitare e vivere».