Una panchina rossa per ricordare le vittime di violenza

panchina rossa

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CASTROVILLARI – E’ stata inaugurato stamane, in occasione della festa della mamma, il progetto “Panchina rossa”, simbolo del femminicidio, nato dalla sensibilità di Ivana Grisolia, dottoressa in discipline economiche e sociali, in collaborazione con l’amministrazione comunale di Castrovillari. Collocata di fianco al portone d’ingresso del Protoconvento Francescano la panchina (nella foto di Minella Bloise) – luogo in cui ci si ferma a riposare, riflettere e pensare – vuole essere anche il luogo del ricordo di tutte le vittime della violenza sulle donne. Ha per questo il colore rosso del sangue versato dalle tante madri, mogli, fidanzate vittime della passione morbosa di uomini che non hanno avuto il coraggio di sapere vivere la parola “Amore”. «Un evento – è stato spiegato nella presentazione del progetto – che vuole sensibilizzare ad un tema divenuto oggi una vera e propria piaga sociale». Il luogo scelto, il protoconvento, è stato voluto proprio perchè location di numerosi eventi culturali, nonché sede della Biblioteca civica. «Siamo convinti – hanno spiegato gli organizzatori – che solo con la cultura, si possano combattere l’ignoranza e la violenza». Introdotto dalla ideatrie, Ivana Grisolia, l’evento è stato moderato dal giornalista Vincenzo La Camera, ed ha visto protagonisti il sindaco di Castrovillari, Domenico Lo Polito, il vice sindaco, Francesca Dorato, il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, il consigliere provinciale e sindaco di San Basile, Vincenzo Tamburi. Erano presenti anche le associazioni aderenti all’iniziativa (Khoreia 2000, Eunomia, Centro anziani “Varcasia”, Aiga, Mystica Calabria, Accademia Pollineana, Centro anziani “L’Amicizia”), ed i rappresentanti del Centro Antiviolenza “Roberta Lanzino” e della Fondazione “Roberta Lanzino onlus”. Durante la manifestazione sono state lette poesie e monologhi a tema. «E’ un’iniziativa – ha commentato Lo Polito – che sottolinea la grande sensibilità della nostra cittadina attraverso singoli e associazioni. In questo caso, la profondità dell’animo sociale umano si manifesta in un campo, quella della violenza sulle donne, sempre più centrale in una società in cui si verificano frequentemente episodi di sopraffazione. Da qui – conclude Lo Polito – il mio plauso a chi ha proposto l’iniziativa perché l’ha seguita e realizzata con spirito di coinvolgimento». «Noi sogniamo un mondo di uomini che non usano violenza – ha dichiarato Vincenzo Tamburi, consigliere provinciale e sindaco di San Basile – ma in realtà dovremmo sognare un mondo di donne che non perdonano gli uomini che usano violenza su di loro». «C’è bisogno – ha chiosato – di una forte opera di sensibilizzazione. Che questa panchina possa essere simbolo di un lavoro itinerante che permetta di fra frescere la passione e non l’ira».