CASTROVILLARI – Inizia con la musica “Costuire” di Nicolò Fabi il memorial dedicato ad Angela Ciraudo. E l’emozione già la fa da padrone. Sul grande schermo le immagini di lei, giovane ballerina, che trasmette il ritmo e la vitalità che ha avuto in vita. Da lì in poi sarà un crescendo di gioia e lacrime nella serata che celebra il ricordo “vivo” della ballerina castrovillarese scomparsa prematuramente a causa di un incidente stradale un anno fa. Sul palco ci sono i suoi compagni di viaggio nell’arte della danza. I ballerini, i maestri, le sue allieve che a ritmo di danza ne ricordano la passione, l’energia, la profondità di una giovane donna che ha lasciato “semi” e “segni” che oggi fioriscono in varie sfumature, tutte legate insieme dall’associazione “L’angelo della danza” che porta il suo nome, presieduta da Alessandro Rosa, che con emozione, insieme a Tilde Nocera (la coreografa che ha cucito insieme i vari momenti della serata evento) apre la prima edizione del memorial di danza dedicato ad Angela Ciraudo. C’è chi canta alzando gli occhi al cielo, chi legge con la voce rotta dall’emozione, chi scatena l’energia ripensando alle ore passate con lei sui palcoscenici della Calabria. Tutti uniti dall’incontro (una delle parole chiave della serata) e dall’amicizia con Angela. E’ un mix di emozioni e ricordi, di lacrime e gioia. Perchè quando la vita incontra il dolore e prova a trasformarlo in rinascita, in voglia di ricominciare, i piccoli passi da compiere sono conditi da un mix di sentimenti che prendono allo stomaco e passano dal cuore. Ci sono i ragazzi dell’Afd che lo sottolineano con la loro coreografia giocata che strappa applausi e che ricorda, nella sua semplicità, come al di là delle vicissitudini della vita, il cuore continua a battere luminoso, anche nel buio delle difficoltà. Commovente il momento in cui le sue allieve ballano con la sua gigantografia alle spalle. Nei loro passi sembra di vederla danzare al loro fianco, con la sua mise leopardata. Così come in tutti gli altri balletti proposti dai vari amici e colleghi che arrivano da ogni dove, sembra esserci un angelo leggero che si muove tra le fila dei danzatori e sottolineare che la nascita in cielo di una ragazza così appassionata alla vita non possa interrompere quel legame profondo e vitale che l’esistenza dona ad ogni persona. Ecco il frutti del suo “seminare” in terra, in quell’abbraccio profondo ed intimo, gioioso e malinconico, che risplende sotto le luci del palcoscenico e che va dal cielo alla terra e viceversa. In prima fila ci sono i suoi genitori che guarda con intensità quel palcoscenico – del teatro Sybaris – a cui lei era tanto legata e che più volte l’aveva vista danzare con la bellezza che si portava dentro e fuori. Scorrono le parole che accompagnano le foto che la ritraggono felice tra la sua famiglia, i suoi amici, i momenti di lavoro e di svago. Cartoline impresse nel cuore che oggi risaltano con più vigore, per ricordare a tutti che l’eternità è una dimensione presente e viva in ogni attimo già qui sulla terra, senza aspettare la morte. Non importa quanto tempo avrai vissuto, ma come. Ecco il messaggio che Angela lascia in eredità a quanti l’hanno incontrata. Il suo bagaglio di esperienze, la sua voglia di vivere e cercare, crescere e maturare, essere profonda e non superficiale, vera e senza falsità, è il lascito più vivo e vero che risplende nella serata che la ricorda. Che ricorda quanto si possa continuare a vivere tra i passi e le azioni di chi resta, conservando puro lo spirito di chi già prima di morire era l’angelo della danza.
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