Truffe agli anziani. Ecco come evitarle. I consigli della Polizia di Stato

truffe anziani

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SAN BASILE –  Si è svolto nei giorni scorsi presso il Lab Center di San Basile un incontro dibattito dal tema “non siete soli … chiamateci sempre…”. L’iniziativa organizzata dal Centro Sociale Anziani – Shoqueria Kullturore “Arberia” ,  in collaborazione con il Commissariato di Polizia di Castrovillari, rientra nel progetto della Polizia di Stato inserito nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “occhio alle truffe”.
Dopo i saluti del Sindaco di San Basile Vincenzo Tamburi e dell’introduzione del presidente – Gianna Pugliese, Rocco Botta – Sost. Commissario della Polizia di Stato e il Sovrintendente Capo Luciano Maiorano., entrambi in servizio presso il Commissariato di Castrovillari, hanno relazionato su come difendersi dalla truffe contro gli anziani ovvero come contrastare i raggiri e gli artifizi.
Nel corso del dibattito sono state approfondite le metodologie su come vengono individuate le vittime, la loro vulnerabilità (fisica e sociale), la loro insicurezza e come i malviventi ne approfittano per confondere le idee e la mente delle persone anziane, senza far accorgere di quello che stanno architettando al fine di commettere i loro propositi criminali.
Ai fini della prevenzione, i relatori della Polizia di Stato hanno sottolineato alcune situazioni in cui le vittime sono soggiogate dai truffatori, poiché sanno sfruttare il fattore della distrazione, dell’inganno, della fretta, del bisogno e/o affezione (ad esempio un parente rimasto vittima di un incidente o che lo ha causato).
Il fenomeno dei raggiri ai danni delle persone più anziane è in forte crescita; le vittime colpite sono inquadrate in una fascia di età compresa dai 65 anni in su, ed alta anche la percentuale di chi non denuncia per vergogna di essere stato vittimizzato.
La truffa è un reato previsto dall’art. 640 c.p. e stabilisce che “chiunque, con artifizi e raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa fino ad euro 1.032,00. E’ un reato procedibile a querela di parte ed occorre la espressa volontà della parte lesa a chiedere la punizione del colpevole/i.
Si è ampiamente parlato anche delle tante truffe messe in atto dal singolo truffatore o del gruppo di truffatori che spesso operano in trasferta.Negli ultimi anni è stata rilevata una recrudescenza del fenomeno delle cosiddette “truffe porta a porta”. I malviventi si presentano alla porta di  casa di persone anziane e sole, adescate anche  telefonicamente, e si spacciano per  assistenti sociali, tecnici del gas, della luce, dell’acqua, impiegati di banca/poste Italiane, e addirittura anche come appartenenti alle Forze dell’Ordine.   Nel corso del dibattito, sono state rappresentate le notevoli truffe messe in atto dai malfattori e visionati diversi video quali la truffa dello specchietto, la truffa del parcheggio, la truffa del pacco, la truffa del “Si”, la truffa del bancomat, la truffa telefonica (quando chiedono i soldi per aiutare un parente).Si è anche parlato delle varie truffe commesse con l’uso di internet, dagli acquisti on line, al pishing, al sextieng/sextortion fino all’hakeraggio del proprio account, con la conseguente richiesta da parte dei malfattori di inviare dei soldi su un conto corrente estero, altrimenti agli amici e parenti saranno inviati video e/o foto imbarazzanti. Si è parlato anche di come viene commessa la truffa, ed una volta che si è stati vittima, come denunciare ed a chi bisogna rivolgersi.
Al termine sono stati distribuiti dei volantini –  vademecum della Polizia di Stato – su come evitare le truffe. Ai partecipanti sono stati formulati i saluti del Dirigente del Commissariato  Leonardo Papaleo – e del Sig. Questore di Cosenza  Giovanna Petrocca, con l’invito e consiglio che per qualunque problema e per chiarire qualsiasi dubbio, di non esitare a chiamare la Polizia digitando il servizio pubblico di emergenza “113”.