CASTROVILLARI – Richieste considerate «esose» ed «illegittime» per il pagamento dei contributi consortili relativi all’anno 2018 avanzate nel mese di Maggio 2019 dal Consorzio di Bonifica dei Bacini Settentrionali del Cosentino con sede in Mormanno, per il tramite della società Areariscossioni Srl, con sede in Mondovì. Per questo l’ AIC – Associazione Italiana Coltivatori – sede di Castrovillari, in persona del Presidente Giuseppino Santoianni, si è tempestivamente attivata per bloccare l’illegittima attività di riscossione posta in essere dal Consorzio. A tale scopo ha conferito mandato agli avvocati Tommaso De Capua e Anna Maria Capalbi, del foro di Castrovillari e, al fine di informare i consorziati sulle iniziative da intraprendere per arginare le richieste del Consorzio organizzando con l’assistenza dei legali incontri nei Comuni di Lungro, San Sosti, San Lorenzo Bellizzi, Firmo, Morano Calabro e Castrovillari. Così dal luglio scorso si è provveduto a notificare al Consorzio di Bonifica atti di diffida e messa in mora, «intimando – è scritto in una nota – all’ente di procedere all’annullamento degli avvisi di pagamento ricevuti dai consorziati perché emessi in violazione della vigente normativa ed in totale contrasto con l’univoco orientamento della giurisprudenza». A fronte dei contributi richiesti «i terreni dei consorziati – ha chiarito l’AIC – non traggono alcun beneficio specifico e diretto dall’opera e dall’attività di bonifica» e che detto beneficio «costituisce un presupposto indefettibile per il pagamento del contributo di bonifica e che tutti i consorziati lamentano la totale assenza, ormai da anni, del Consorzio sul territorio». Successivamente alla notifica di tali atti, sottoscritti da circa duecento consorziati, i legali dell’AIC hanno avuto un incontro con il Presidente del Consorzio, aprendo un tavolo di trattative che ha portato allo sgravio di circa il 70% delle somme originariamente richiesta dall’ente, per complessivi €. 16.258,51. A seguire, ci sono stati altri incontri volti a chiarire la causale delle richieste avanzate dal Consorzio, dopo lo sgravio, per il residuo. Il Consorzio ha pertanto fornito tutta una serie di documentazione che, sulla base di un attento esame, è stata contestata in maniera capillare dai legali dell’associazione. A questo hanno fatto seguito contatti quasi quotidiani tra i legali dell’AIC ed il consorzio, che si è impegnato a formalizzare in un’apposita comunicazione un chiarimento delle richieste. Ad oggi quella comunicazione non è ancora pervenuta.