CIVITA – Ha la voce bassa, rotta a volte dall’emozione. Lo sguardo di chi sa di aver visto una tragedia di «proporzioni immane». Alessandro Tocci, Sindaco di Civita, da ieri, insieme a tutti i cittadini della sua comunità, è in prima linea per fronteggiare quanto è successo. «Quello che è successo rimarrà nei nostri cuori, nella nostra mente, come una delle pagine più brutte di questa comunità» afferma senza mezzi termini. E’ stata una fase «bruttissima» che a «raccontarla sembra di aver visto qualcosa di inimmaginabile». La sua volontà è quella di «pensare a chi non c’è più, ai loro familiari ed a questa comunità che da ieri si è stretta attorno ai sopravvissuti». Fin dalle prime ore della strage del Raganello, presso la palestra comunale, è stata allestita una sala accoglienza per i sopravvissuti e le loro famiglie che è stata meta di un pellegrinaggio di solidarietà da parte di tutti gli abitanti di Civita. Qui il turismo ha saputo costruire – grazie alle gole del Raganello – un indotto economico che ha trasformato il paese in un borgo ospitale, riconosciuto come perla di accoglienza diffusa che oggi ha paura di perdere tutto per la ricaduta negativa di quanto successo. Il Raganello era diventato meta di tanti turisti che si stava ragionando insieme ai sindaci di Cerchiara, Francavilla e San Lorenzo Bellizzi, su una regolamentazione delle gole. Proprio per regolamento che oggi molti vorrebbero far finire sul banco degli imputati per cercare le responsabilità di quanto è accaduto. Ci sarà il tempo per stabilire se e di chi sono le responsabilità. Oggi – aggiunge Tocci – «è il momento di pensare al lutto, poi si faranno le valutazioni». Oggi bisogna «riflettere e pensare che la Calabria è martoriata. E’ stata una tragedia, una fatalità. In questo momento non penso al domani. Siamo stretti davanti ad una grave tragedia che si può paragonare a quella del Vajont. Il futuro deve venire da sè, lo ricostruiremo su basi solide, se ne saremo capaci. Oggi riesco solo a pensare alle vittime». A Civita in queste ore sono arrivati tutti i sindaci del comprensorio: Angelo Catapano di Frascineto, Vincenzo Tamburi di San Basile, Giuseppe Regina e Paolo Pappaterra, sindaco e vice di Mormanno, Domenico Lo Polito di Castrovillari, il presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, ed altri amministratori del Pollino e della Provincia per esprimere solidarietà e vicinanza alla comunità colpita da simile tragedia.