CIVITA – Questa mattina il Sindaco di Civita, Alessandro Tocci, ha emanato un’ordinanza di chiusura “urgente” delle Gole del Raganello. E’ il primo provvedimento del sindaco arbereshe dopo che la Procura di Castrovillari indaga contro ignoti per omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissioni in atti d’ufficio. Nell’ordinanza si legge che «visto il decreto emesso dalla procura di Castrovillari, in ottemperanza del quale si è proceduto al sequestro dell’area Gole del Raganello» nel comune di Civita e nel tratto Ponte del Diavolo «considerato che l’area posta sotto sequestro è affidata alla custodia del sindaco, il quale è tenuto a garantire e salvaguardare la pubblica e privata incolumità», e ancora «ritenuto opportuno dover disporre il divieto assoluto di accesso alle gole del Raganello nella fase contingente al fine di evitare ulteriori eventi negativi e sino a nuove disposizioni», ordina «il divieto di accesso a persone e mezzi alle gole del Raganello, tratto Ponte del Diavolo, del comune di Civita da qualsiasi punto di ingresso. Nell’ordinanza si evidenzia che «l’accesso all’interno dell’area interdetta sarà unicamente consentito al personale del Corpo Nazionale del Vigili del Fuoco, alle forze dell’ordine, alla polizia municipale, alla protezione civile regionale, provinciale e comunale, ai mezzi di soccorso e ai tecnici autorizzati». Ma il sindaco Tocci continua la sua difesa. Non ci sta a finire nel tritacarne mediatico che lo vorrebbe tra i responsabili o forse l’unico di quanto accaduto quel maledetto 20 agosto. Sul quotidiano “La Repubblica” ribatte colpo su colpo portando le prove dell’allerta “gialla” ricevuta dalla regione che evidenziava “nessuna criticità” nelle condizioni meteo di quel giorno. E proprio sul sistema di emergenza Alessandro Tocci affonda il colpo e punta il dito sulla Protezione Civile. «Non può scaricarsi la coscienza con un’allerta meteo al giorno. Ne riceviamo quasi trenta al mese. Arrivano quando piove e quando c’è il sole e quando non c’è una bava. E poi, l’onda di piena ha ucciso anche chi era a valle del Ponte del Diavolo, dove la gente va da sempre a rinfrescarsi con i piedi in acqua. Come facevamo a sapere che lunedì, mentre c’era un bel sole e il solito allarme giallo della protezione civile, dall’altra parte del monte arrivava una bomba d’acqua mai vista? Perché non ci hanno avvertito».