Seicento firme in tre ore. Il comitato si mobilita per opporsi all’Ecodistretto di Morano Calabro

comitato no Ecodistretto morano

comitato no Ecodistretto morano

 

MORANO CALABRO – Frutto di «una giunta carbonara, alle 21:45 di sabato 14 e con la presenza di soli 5 componenti» l’Ecodistretto non piace per nulla al popolo di Morano Calabro che ha deciso di far nascere un comitato civico che si oppone alla costruzione dell’impianto voluto dalla giunta guidata da Nico De Bartolo. Quello che si contesta è mancata «preventiva informativa né una consultazione della cittadinanza, nonostante la portata e delicatezza dell’intervento». Per questo ieri in poco meno di tre ore sono state raccoltre oltre 600 firme che dicono No alla costruzione dell’Ecodistretto nella zona industriale di Morano a ridosso dell’uscita autostradale, in quello che fu il quartier generale della Tecnis, la ditta che costruì l’ammodernamento della A2 del mediterraneo. Per i moranesi la decisione della giunta è una vera «doccia gelata sugli ignari cittadini che, da una vita, stanno investendo sulle potenzialità turistiche, agricole e ambientali del territorio. Un cambio di prospettiva scioccante, che ha lasciato sconcertati la quasi totalità degli stessi sostenitori della neo giunta». Ma i numeri dei contrari sono «destinati a moltiplicarsi nei giorni a venire, per chiedere al sindaco di ritirare quella sconsiderata delibera» spiega Piero Sangiovanni, portavoce del comitato civico di opposizione all’impianto. «Invano i gruppi di minoranza hanno chiesto di visionare la documentazione progettuale e i relativi pareri tecnici, ma simili comportamenti autoritari e irrispettosi delle istituzioni sono ormai una consuetudine. Nella giornata di oggi un nutrito gruppo di moranesi ha partecipato ai lavori consiliari dell’ente Parco, dove all’ordine del giorno figura una discussione sull’impianto in esame». A stretto giro numerosi gli incontri e le manifestazioni, come quella di domenica pomeriggio, presso la sala consiliare, sostenuti dal forum intercomunale a difesa del territorio del Pollino. «Una battaglia da combattere, con ogni forza, contro un metodo politico ipocrita e improvvisato, una forma di violenza verso un patrimonio ambientale e paesaggistico che vede, improvvisamente, minacciate le proprie risorse e vocazioni. Non si comprende come il sindaco De Bartolo sia potuto giungere a tale scellerata decisione: scelta ponderata e sapientemente nascosta al popolo che dovrebbe tutelare o mera opportunità politica? La speranza è di non doverlo mai scoprire, i silenzi e le dinamiche temporali non lasciano segnali incoraggianti. Il comitato civico per il NO all’ecodistretto, scevro da ogni connotazione politica e votato al solo diritto costituzionale alla difesa della salute e salvaguardia del territorio, chiama a raccolta l’intera cittadinanza per scongiurare il pericolo di un atto unilaterale da cui non si potrebbe più tornare indietro. I rischi per la salute ed il futuro del territorio non sono pedine da giocare su una scacchiera politica. La previsione di un indennizzo è già un’ammissione di danno, l’immediata promozione di De Bartolo alla vice presidenza dell’Ato un segnale di profondo spessore politico».