Sciopero generale del comparto costruzioni. A Roma anche i lavoratori di Italcementi Castrovillari

italcementi sciopero

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CASTROVILLARI – Partiranno stanotte per unirsi ai loro colleghi di tutta Italia che domani a Roma in Piazza del Popolo manifesteranno per lo sciopero generale del comparto costruzioni. Sono i lavoratori dell’Italcementi di Castrovillari che dopo una partecipata assemblea hanno deciso quasi all’unanimità di incrociare le braccia per la giornata di domani. Lo sciopero nazionale annunciato dai segretari generali di Fillea Filca Feneal rilancia lo stop di tutti i cantieri e le fabbriche italiane di settore. Una manifestazione, quella romana, che si annuncia partecipata dopo che per anni non si decideva un momento unitario di protesta. Ma dopo anni ed anni di crisi che hanno minato alle fondamenta uno dei settori trainanti dell’intera economia, che ha visto cadere come birilli i colossi del settore colpiti dalla crisi, con ammortizzatori sociali nella migliore delle ipotesi e nelle peggiori licenziamenti, «la decisione non è più rinviabile» scrivono dalle segreterie nazionali. Le grandi opere ed infrastrutture, che avrebbero potuto risollevare l’intero settore e dare slancio ad un comparto storicamente anticiclico, sono ferme al palo. S.S.106, metro leggera Rende Cosenza, Ospedale della Sibaritide, Strada Longobucco – Crosia, Strada Sibari – Sila, per citare solo le più conosciute. La situazione non migliora se guardiamo agli investimenti di carattere manutentivo, dissesto idrogeologico, ammodernamento delle infrastrutture, ristrutturazione patrimonio edilizio pubblico, tutte promesse da anni sulla carta. Così Fillea Cosenza e Fillea Pollino Sibaritide Tirreno unitariamente a tutte le RSU dei siti produttivi ed ai Lavoratori del comparto, rilanciano sul territorio il messaggio e chiamano alla lotta tutti i Lavoratori del comparto, non è più tempo di aspettare, è tempo di agire! Il 15 Marzo sarà l’occasione per dire con chiarezza a questo governo che non bastano gli interventi di carattere individuale ed a pioggia, ma serve una politica degli investimenti a medio e lungo termine, serve sbloccare e non bloccare le grandi opere per connettere il paese dando sfogo alla fame di LAVORO ed alla necessaria crescita dell’economia.