Sanità e sprechi: il caso Castrovillari. Sale operatorie chiuse costate cinque milioni di euro

sala operatoria castrovillari spreco

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CASTROVILLARI – Ad un anno dalla interrogazione presentata in consiglio regionale da Carlo Guccione all’attenzione del Presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, che cristallizzava la vicenda del Blocco operatorio dell’ospedale Spoke del Pollino, tutto è rimasto com’era. Quattro sale operatorie (Cardiochirurgia, Ortopedia e due di Chirurgia), costate euro 4.778.400,00, «inaugurate più volte in modo farlocco e mai entrate in funzione – spiega il consigliere regionale – Dopo dieci anni, infatti, risultano non collaudabili visto che manca la progettazione della Centrale gas medicali e del Gruppo elettrogeno. Nulla è stato fatto dalla Regione Calabria per prevedere gli interventi necessari all’apertura del Blocco operatorio». Così Guccione ha inoltrato una seconda interrogazione a risposta scritta al presidente Mario Oliverio visto che «la Regione Calabria ha speso inutilmente cinque milioni, sprecando risorse pubbliche per un’opera che non può entrare in funzione se non vengono effettuati gli interventi per procedere al collaudo, all’accreditamento e all’utilizzo del Blocco operatorio del presidio ospedaliero di Castrovillari». Dopo l’incursione nell’ospedale di Castrovillari Guccione aveva avuto modo di toccare con mano la fase di stallo in cui versa il blocco operatorio che invece di essere eccellenza si è trasformato in vergogna e simbolo di spreco di risorse pubbliche. «L’intero appalto non è stato gestito secondo i canoni e la normativa vigente in tema di Appalti pubblici». Questo è quanto è emerso dalla lettura della documentazione in possesso dal consigliere Guccione, dal quale emergono «fatti e circostanze gravi, sprechi, inadempienze, difformità progettuali che hanno portato a una lievitazione dei costi e alla realizzazione di quattro sale operatorie che oggi – sottolinea Guccione – non possono essere utilizzate nonostante formalmente i lavori risultino ultimati. Uno spreco che fino ad oggi è costati ai cittadini circa 5 milioni di euro». Tra l’altro, già un anno fa in risposta all’interrogazione del consigliere Guccione, veniva specificato che: “il tecnico designato alla verifica della congruenza tra quanto progettato, appaltato e realizzato, dopo una puntuale ricognizione alla quale ha partecipato, in contraddittorio, personale indicato dalla Sapiolife, ha evidenziato situazione discrasiche tra i lavori eseguiti e il progetto esecutivo nonché differenze rispetto a quanto necessario per l’accreditamento delle sale operatorie. (…) Tuttavia va precisato, comunque, che non si potrà procedere all’attivazione delle Sale operatorie stante la mancanza della progettazione della Centrale Gas medicali, del Gruppo elettrogeno e i lavori correlati all’utilizzazione delle Sale operatorie da parte degli operatori quali spogliatoi e bagni. Queste opere, che non sono state previste dalla progettazione della prima fase, vanno finanziati, progettati e appaltati con gara. Pertanto, nella migliore delle ipotesi, non si potrà procedere al collaudo, all’accreditamento e all’utilizzo delle Sale operatorie se non dopo il periodo necessario per realizzare quanto dettagliatamente evidenziato”. «Credo tra l’altro – ha evidenziato Guccione nell’interrogazione – sia opportuno segnalare alla Corte dei Conti e agli organi competenti la grave situazione che ha portato alla mancata apertura del Blocco operatorio».