CASTROVILLARI – Importate protocollo d’intesa è stato firmato stamane tra la Cgil Pollino Sibaritide Tirreno, l’Ente Parco Nazionale del Pollino e l’Alpaa Cgil (Associazione Lavoratori Produttori Agroalimentari e Ambientali) per lo svolgimento congiunto delle attività di «individuazione e sviluppo di progetti riguardanti il settore forestale di eventuale reciproco interesse», che di volta in volta dovessero presentarsi nella programmazione PSR Calabria 2014-2020, con particolare attenzione alle «tematiche relative alla protezione e valorizzazione ambientale, nonché la tutela e la salvaguardia del patrimonio boschivo e del capitale territoriale del comprensorio». Il presidente, Domenico Pappaterra, il Segretario Generale comprensoriale, Giuseppe Guido, il Responsabile delle Politiche Comunitarie del territorio, Claudio Sposato, il Responsabile del Centro Studi e Ricerche per le aree interne SPI (Sindacato Pensionati Italiani) Calabria, Gaetano Rubini, il direttore tecnico di Alpaa Cgil Calabria, Ercole Mete si sono ritrovati stamane nella sede castrovillarese dell’Ente Parco per la firma del protocollo d’intesa che ha come prerogativa principale quella di incentivare uno sviluppo sociale ed economico del territorio, pienamente compatibile con le politiche ambientali e con positive ricadute occupazionali per i giovani. E’ questo un primo passo che riprende e dà seguito all’Accordo di Programma Quadro, sottoscritto a settembre 2008 dall’Ente Parco Nazionale del Pollino, le Province di Cosenza-Potenza-Matera e promosso dalla CGIL comprensoriale; l’Accordo rientra, attua e anima la proposta di Piano del Lavoro della CGIL; la tematica è parte integrante delle dichiarazioni programmatiche del segretario confederale della CGIL territoriale e vive nella contrattazione territoriale sociale. L’intesa raggiunta oggi è frutto di una continua, positiva e sinergica collaborazione tra i soggetti sottoscrittori. Pappaterra è convinto che questo sia «il percorso più adeguato che realizza la valorizzazione, la piena tutela e la conservazione del patrimonio boschivo del territorio che rappresenta, offrendo conseguentemente ricadute occupazionali nell’ambito della forestazione produttiva». Per Giusepe Guido questa intesa si spera diventi «esempio di buone pratiche per gli altri enti locali che hanno, sul proprio territorio, un cospicuo capitale boschivo da valorizzare e tutelare affinchè produca lavoro, occupazione e sviluppo territoriale».