CASTROVILLARI – Pesa come un macigno il ricorso sul piano di riequilibrio plueriennale che la Corte dei Conti a sezioni riunite ha bocciato ieri, condannando il Comune di Castrovillari alla dichiarazione di dissesto. La bocciatura del piano, approvato nel marzo del 2013, significa che le azioni che erano state previste per coprire i debiti ereditati dalle amministrazioni passate sono state ritenute inidonee a riportare nel termine dei dieci anni previsti, quindi entro il 2023, l’ente in situazione di equilibrio stabile. Una vera pagina nera per il finale amministrativo della giunta Lo Polito che ora, non conoscendo ancora il merito del rigetto, dovrà presto prendere atto della sentenza e gettare la spugna su questa battaglia di carte che apre un doppio scenario contabile: l’amministrazione comunale gestisce il bilancio attuale e quelli futuri; una terna di commissari nominata dal Ministero dell’Interno gestirà i rapporti con i creditori per le situazioni anteriori al 31/12/2018. «Tale organismo di liquidazione provvederà, una volta per tutte, ad accertare l’origine dei debiti, le ragioni dei debiti stessi, il periodo di formazione e chi li ha prodotti» spiega il Sindaco e «finalmente si farà luce sulle responsabilità dei debiti che, per fortuna, non si presteranno più ad interpretazioni soggettive con il solito scaricabarile. Chi li ha prodotti verrà stanato e se ne assumerà le responsabilità personali e politiche». Un dato deve essere certo – spiega Lo Polito – «nel 2012, con la delibera del 6 settembre 2012, di esame del bilancio consuntivo del comune di Castrovillari del 2010, di altre amministrazioni comunali diverse dalla nostra, era stato accertata la situazione di ente strutturalmente deficitario del comune di Castrovillari. I debiti sono stati fatti nel passato. Noi siamo certi di avere avviato un’opera di risanamento tangibile ancorchè ritenuta non sufficiente. Un dato però è significativo ed esemplificativo. Ci si riferisce alla situazione di cassa presso il tesoriere. La prima amministrazione Lo Polito si è insediata, nel primo mandato, poi intervallato con il secondo da tredici mesi di gestione commissariale, a fine maggio 2012. La situazione di cassa, a quella data, era spaventosamente in rosso con un meno 4,2 milioni di euro. Praticamente con zero capacità di spesa. Oggi, nello stesso periodo del 2019, con la medesima tempistica di entrata ed addirittura con trasferimenti inferiori, siamo a più 1,3 milioni, nonostante due giorni addietro abbiamo effettuato pagamenti per 800.000,00 euro ai nostri fornitori. Dall’inizio dell’anno non abbiamo mai fatto ricorso ad anticipazione di cassa. I sacrifici da noi fatti nella gestione inducono a rassicurare sul futuro dell’ente. Perché grazie a tutti questi anni di rigore, con i quali abbiamo amministrato come se avessimo un piano anche se non approvato, non si produrranno riduzione di servizi o aumento dei tributi». Il piano non approvato, per ripianare la situazione debitoria, ha già portato all’adeguamento dei tributi che non aumenteranno né per acqua, né per rifiuti e nemmeno per IMU. Avevamo già portato alla riduzione drastica della spesa con diminuzione delle indennità per gli amministratori, eliminazione fitti passivi, gestione diretta di molti servizi e tutte le misure che ci ha riconosciuto il Ministero dell’Interno per affermare che il nostro comune “non è ente strutturalmente deficitario”. «Non vi sarà situazione di esubero del personale comunale perché abbondantemente rispettoso, quello in servizio, dei parametri di legge che prevedono un dipendente ogni 93 abitanti. Sono stati pagati gran parte dei creditori dell’ente giacchè, per estinguere i debiti ereditati, sono stati fatti prestiti tra noi ed il commissario prefettizio per circa 20 milioni di euro. Non abbiamo fatto un solo mutuo in 7 anni ed abbiamo pagato rate annuali di oltre 800 mila euro per estinguere quelli precedenti. Resta il rammarico – conclude – perché tutti gli sforzi fatti, tutti i sacrifici posti in essere, tutti i risparmi necessari a garantire una gestione in equilibrio dei conti non hanno meritato, secondo la Corte, il premio dell’approvazione». Ma di sicuro non è un momento felice per la città, questo è certo, anche se Lo Polito rassicura dicendo di garantire «il medesimo impegno per assicurare gli obblighi presi, con la salvaguardia dei dipendenti, il mantenimento degli stessi servizi, specie nel settore dell’istruzione e del sociale, il mantenimento delle stesse tariffe ed entità dei tributi, il pagamento di tutti i creditori. Da qui l’invito a tutte le forze politiche responsabili a porre in essere azioni positive per favorire il bene della comunità sopra tutto e rendere nulli gli effetti di questa nuova situazione, continuando a garantire i medesimi standard di servizi per la città».