Rifiuti. Impiantistica ormai necessaria, si ma dove?

pace ecodistretto aropollino

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CASTROVILLARI – Che ci sia bisogno di nuovi impianti, assolutamente non nocivi, compatibili con il territorio, è questione assodata. Lo sanno bene i Sindaci del Pollino (Civita, Frascineto, Laino Borgo, Laino Castello, Lungro, Morano, Mormanno, San Donato di Ninea, San Marco Argentano e Saracena) che ieri si sono ritrovati nella sala consiliare di Castrovillari per la riunione dell’Aro Pollino che anticipa l’assemblea plenaria dell’Ato Cosenza prevista per il 16 settembre. La data clou di questa corsa alla scelta del sito più idoneo per ospitare l’Ecodistretto per come previsto nel piano regionale dei rifiuti e che ora subirà un’accellerata anche alla luce dell’ordinanza regionale che Oliverio si appresta a firmare prima che l’ermegenza rifiuti (ormai conclamata e dietro l’angolo) esploda in tutta la sua drammaticità. Serve una convergenza su una ipotesi che sia candidabile per la Regione Calabria, ma non c’è accordo forse sul metodo seguito. Castrovillari, già tempo addietro, ha inoltrato la sua proposta per allocare l’Ecodistretto nell’area dell’Italcementi. Per qualche sindaco del Pollino è stata sbagliata la fuga in avanti senza aver concertato con il territorio questa eventuale ipotesi. Ma ora il rischio è che il commissariamento dell’Ato da parte della Regione (se non ci sarà decisione alcuna) possa poi superare le volontà territoriali e far protendere per soluzioni che verranno subite. Pasquale Pace, assessore all’ambiente del Comune di Castrovillari, ha tirato le fila di questo anno di impegno istituzionale per provare a gestire un problema che ormai è diventato emergenza. Accanto a lui Vincenzo Granata, vice presidente dell’Ato Cosenza, che ha ribadito come 15 assemblee generali in un anno dell’organismo provinciale sono il segno di voler affrontare il percorso nella maniera più condivisa possibile. Oltre a quello dell’area Pollino – Tirreno nel piano regionale si darà vita anche al potenziamento dell’impianto già esistente di Corigliano – Rossano che servirà la fascia jonica, mentre l’impiantistica privata di Calabra Maceri continuerà ad inglobare i rifiuti dell’area cosentina e della Sila. Il pericolo di queste ultime settimana, con i rifiuti di Crotone di accogliere rifiuti di altre province, è che si stia arrivando ad un sistema del «tutti contro tutti» ha sottolineato Pace che rischia di «far esplodere il sistema regionale». Occorre uno sforzo sulla «responsabilità partecipata» che sia capace di dare ai cittadini quelle risposte che merito su una annosa problematica che è già emergenza. Quel che è certo è che il piano regionale, seppur rivedibile e criticabile in mille aspetti, ha una sua logica rispetto alla logistica degli impianti e la loro «economia di scala per essere sostenibili dal punto di vista economico». Resta da sciogliere il nodo principale: dove realizzare l’Ecodistretto che a molti fa paura, alimentato anche dalla cattiva informazione di quanti si oppongono alla sua realizzazione, ma che è un impianto che «non è invasivo e non è nocivo» ribadisce Granata di fronte ai Sindaci che ora si aggiorneranno per capire se c’è una soluzione percorribile e condivisa o si lascerà decidere al commissario che prenderà, da qui a poco, in mano le sorti dell’Ato Cosenza.