CASTROVILLARI – Potrebbe essere il giorno della verità per la querelle politico – giudiziaria che ha messo in discussione il voto democratico espresso dai cittadini in occasione delle elezioni del 2015 che hanno eletto sindaco, per soli 11 voti di scarto, Domenico Lo Polito per la coalizione di centro sinistra. Stamane, dinnanzi alla terza sezione del Consiglio di Stato (relatore Atzeni) sarà celebrata l’udienza relativa all’appello proposto dall’allora candidato sindaco Peppe Santagada, uscito sconfitto dal voto popolare, avverso la sentenza resa dal TAR Calabria il 29/06/2016. Il tribunale amministrativo calabrese aveva bollato come irricevibile ed inammissibile il ricorso presentato dal candidato delle liste civiche, che aveva portato prima al riconteggio dei voti nelle 22 sezioni cittadine per le quali Santagada, attraverso l’avvocato Morcavallo, aveva segnalato presunte irregolarità. Ma i giudici calabresi avevano non solo affermato la legittimità del procedimento di formazione delle liste, punto messo sotto accusa nel corposo procedimento, ma anche la corretta attribuzione dei voti. Dopo la sentenza Santagada, a mezzo del suo difensore, ha depositato innanzi al Supremo Organo di Giustizia amministrativa un corposo appello che sottopone a severa critica la sentenza dei giudici Catanzaresi, colpevoli di non aver colto lo “spirito” delle censure mosse dal ricorrente. All’ennesima iniziativa giudiziaria, che ha determinato anche la fuoriuscita dal gruppo consiliare delle Liste civiche di Onofrio Massarotti e Sara Astorino, hanno risposto i consiglieri comunali di maggioranza, rappresentati dagli avvocati Giancarlo Pompilio, Angelo Cosentino e Demetrio Battaglia nonché il Comune di Castrovillari, difeso da Alfredo Gualtieri ripercorrendo le tesi, già esposte, che hanno trovato il favore del Tar. La sentenza definitiva potrebbe arrivare già nella serata di oggi, mettendo così la parola fine alla vicenda che vede contrapposti il leader dell’opposizione e tutta la maggioranza di governo, lasciando pesanti strascichi di relazione tra le due parti politiche avverse. Un clima di forte contrapposizione che ha visto momenti di forte tensione in campagna elettorale, ed è proseguita nel corso di questo primo anno di vita amministrativa.