CASTROVILLARI – Aveva accesso a dati riservati che riguardavano l’ufficio di Procura presso il Tribunale di Castrovillari. E quando ha maneggiato carte relative ad una indagine su una rete di usurai (della quale avevamo già scritto nel dicembre scorso) e nella quale è indagato un suo parente diretto, non ha mancato di mettersi in contatto con gli indagati per avvisarli delle indagini a loro carico. Dopo una attenta e delicata indagine A. P., 53 anni, è stato raggiunto dagli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Castrovillari e della Compagnia Carabinieri di Castrovillari che gli hanno notificato l’ordinanza di applicazione della misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di Pubblico Ufficio emessa dal Gip presso il Tribunale di Castrovillari, Gianna Martino, su richiesta dalla Procura della Repubblica diretta da Eugenio Facciolla. «Con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso – scrive la questura di Cosenza – ed in tempi diversi, in qualità di pubblico ufficiale e/o incaricato di pubblico servizio impiegati presso l’Ufficio dibattumento, servizio giudice di Pace, della Procura della Repubblica di Castrovillari, violando i doveri inirenti alla funzione ed al servizio e, comunque, abusando della sua qualità, rilevava notizie dell’ufficio che dovevano rimanere segrete o comunque ne agevolava la conoscenza, in particolare rilevava all’esternole notizie relative ad altro procedimento penale pendente dinanzi alla medesima procura». Tra i gravi indizi di colpevolezza a carico del dipendente pubblico ci sarebbe un foglio bianco manoscritto con i nomi di tutti gli indagati per una rete di usurai collegata a colletti bianchi ed insospettabili del territorio, che sarabbe stata trovata in casa di una delle persone attenzionate da questa indagine che potrebbe evolversi con arresti a carico di prestatori di denaro. Ma non sarebbe però solo l’unica talpa degli uffici giudiziari. Secondo quanto si apprende da indiscrezioni, infatti, ci sarebbero altri sogegtti coinvolti in questa indagine che spiattellerebbero all’esterno della Procura fatti e procedure degli uffici giudiziari strettamente riservate. Un altro dipendente della Procura, infatti, sarebbe già stato segnalato alla procura distrettuale di Catanzaro, competente per materia. Dopo questo primo provvedimento continuano le indagini condotte dal personale del Commissariato di P.S. e delle compagnie Carabinieri e Guardia di Finanza di Castrovillari.