LAINO BORGO – Sarà nel segno del ricordo del sindaco Francesco Armentano recentemente scomparso a causa di una lunga malattia il convegno che martedì 30 alle ore 17.00 presso la Casa delle Culture di Laino Borgo farà il punto sulle “Ricerche archeologiche nel territorio di Laino Borgo: risultati e prospettive”, utile per presentare le ricerche di superficie compiute dall’equipè di Fabrizio Mollo docente del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli Studi di Messina tra la fine di settembre ed i primi di ottobre 2018. Al convegno parteciperanno il vicesindaco Russo e Domenico Pappaterra, Presidente del Parco Nazionale del Pollino. Relazioneranno Marco Sfacteria e Fabrizio Mollo del Dicam, Università di Messina oltre che Simone Marino, Funzionario Archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, il Maggiore Carmine Gesualdo, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale Calabria. Concluderà i lavori Maria Francesca Corigliano, Assessore Regionale alla Cultura della Regione Calabria. Le ricerche, compiute da un gruppo di archeologi dell’Ateneo Messinese, in stretta sinergia con il comune di Laino Borgo che ha fornito supporto logistico (previo apposito protocollo di studio e ricerca stipulato con l’Ateneo) ed in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro, Cosenza e Crotone, hanno permesso di ricognire alcune aree per la realizzazione di una carta archeologica, effettuando ricognizione intensiva o a campione di determinate aree del territorio. Nell’ambito di tale attività è stato possibile evidenziare le tracce di una fitta ed articolata frequentazione, che si protrae nei secoli, anche se la mancanza di interventi di scavo di tipo sistematico al momento non permette di chiarire l’entità degli insediamenti. Il sito principale doveva essere collocato tra le contrade finitime di S. Gada e S. Primo, affacciate sulla riva dell’alto corso del fiume Lao, dominante la confluenza con il Mercure. Si tratta di un sistema di colline dalle spianate superficiali (S. Gada), situato al centro della conca della valle del Mercure. Tale territorio risulta conosciuto sin dall’800, quando numerosi studiosi hanno dato notizia più volte di rinvenimenti sporadici relativi a testimonianze di età arcaico-classica, ellenistica e poi romana. Ad E. Galli, negli anni ’30 del novecento, dobbiamo un primo ed unico tentativo di sistematizzare queste importanti conoscenze, costituite da resti di strutture riferiti alla fase romana e preromana, ma anche da numerosi manufatti, anche di pregio, riferibili alla fase tra la protostoria ed il tardoantico. Le ricerche sono preliminari a nuovi programmi di ricerca da avviare e concordare con il concerto degli Enti locali, della Sabap e della Regione Calabria, al fine di valorizzare il territorio e le sue importanti emergenze archeologiche e culturali.